In questo periodo la politica italiana non mi appassiona più. Manca totalmente il senso del reale e del rilevante.
In Germania si preparano alle elezioni del 22 settembre 2013 e ciascun candidato è impegnato a spiegare cosa intende fare per il futuro del Paese. Si parla di cose da fare e non di casi giudiziari. L’anomalia italiana è davvero pietosa.
Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva e dunque, come prevede il buon senso, prima di ogni legge e di un qualsiasi regolamento, dovrebbe dimettersi, chiedere perdono alla nazione per aver trasformato le istituzioni in una filiale delle sue imprese e per aver contribuito all’impoverimento culturale, sociale e civile di questo Paese.
L’idea che Berlusconi riesca, malgrado i disastri economico-politici degli ultimi venti anni e delle grane giudiziarie, risulta per i nostri amici tedeschi incomprensibile e surreale. Ed io concordo profondamente. In che razza di Paese abbiamo vissuto e intendiamo vivere ancora?
Non è possibile che le vicende personali di un uomo, per quanto importante e ricco, in una democrazia che dovrebbe essere matura, tengano sotto scacco l’intera classe politica, il governo e pure il Presidente della Repubblica. La Politica in Italia non è morta, ma è in come profondo. Occorre un shock formidabile per resuscitare questo Frankeinstein che l’Italia dei giorni nostri.
Non vorrei occuparmi più di questo signore, eppure ogni giorno ci sono decine e decine di titoli di giornale dedicati all’affair Berlusconi. Direi che è il caso di dire BASTA. Di dirlo a chiare lettere e con grande convinzione, specialmente coloro che stanno in TV e che scrivono sui giornali e sulle riviste. Basta parlare di Berlusconi e del nulla che si porta dietro, basta parlare di amnistie e di grazie. Siamo il Paese dell’impunità, del ridicolo e dell’insulso.
Abbiamo un’immagine internazionale talmente compromessa che dirsi italiani all’estero equivale a ricevere scherno e compassione. Basta, non è più comprensibile, nemmeno per chi si è sforzato fino ad oggi di perdonare ogni guaio a Mr. B. e di difenderlo fino a votare che Ruby era la nipote di Mubarak. Lo dico come italiano che è stufo di sentirsi europeo di serie B per le vicende politiche di casa sua, lo dico a tutti quelli che leggono: basta con Silvio Berlusconi, basta con il populismo, l’arrivismo, la degenerazione della politica e della carità cristiana (il perdono si dà a chi lo merita e comunque per questo ci sono preti e santi, nessun altro).
Tutti dovrebbero iniziare a desiderare il cambiamento, specie i partiti del centro sinistra. Insopportabile questo bigottismo e questo buonismo dell’ultima ora per il PDL e per Berlusconi. Agli italiani non interessa molto, ci sono questioni vere da affrontare Sig. Letta e con questo governo, abbiamo solo temporeggiato e lo abbiamo fatto anche male.
Cambiamento e vera volontà di fare politica significa guardare avanti e guardare all’Italia non a Silvio Berlusconi, che rappresenta una minuscola parte del Paese, specie oggi. Basta, dunque con le discussioni sul nulla, torniamo ad essere seri e ad occuparci delle cose importanti ed urgenti, tutte cose che niente hanno a che fare con il Silvio Berlusconi.
Silvio Berlusconi? The End