Continuare il sostegno all’Ucraina, questione migratoria, crisi alimentare e presenza della Wagner, i prossimi bilaterali con i presidenti polacco, greco e francese. I temi della prima giornata di lavori del Consiglio europeo per la premier Meloni
“L’Europa difenderà sempre la pace, una vera pace con responsabilità e giustizia. Ma perché ci sia pace, ci deve essere un’Ucraina libera”. Queste sono state le parole della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in conferenza stampa dopo la prima giornata di lavori del Consiglio europeo, a cui ha partecipato via teleconferenza anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Metsola ha insistito sul fatto che i Paesi europei non debbano mostrare “segni di stanchezza” in questo momento importante, mentre l’Ucraina si appresta a ricevere un milione di munizioni di artiglieria acquistate tramite l’azione congiunta europea. Un risultato di cui la presidente estone Kaja Kallas, tra i principali promotori dell’azione insieme a Josep Borrell, si è detta “molto soddisfatta”.
A questo proposito, nel testo adottato dall’assemblea si legge che l’Ue è “fermamente e pienamente al fianco dell’Ucraina e continuerà a fornire un forte sostegno politico, economico, militare, finanziario e umanitario all’Ucraina e al suo popolo per tutto il tempo necessario”. Il Consiglio “ribadisce la sua ferma condanna della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite”. L’istituzione richiede poi ai governi di Iran e Bielorussia di non fornire sostegno militare alla Russia.
Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha ripreso il tema parlando di uno “shock geopolitico” che sta ridisegnando gli equilibri globali con impatti anche sul continente africano e sulle migrazioni. Di questo ha parlato la premier durante la sessione alla presenza del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Meloni ha dunque portato l’attenzione sulla questione dell’insicurezza alimentare a cui si sommano altri elementi di destabilizzazione della fascia saheliana come “la presenza della Wagner. A proposito del tema migratorio, si è detta “soddisfatta dell’ultima bozza (…) che chiede alla Commissione di procedere spedita”.
“L’Ue deve imparare dai suoi errori”, ha proseguito la premier a proposito degli investimenti nella transizione digitale. “Oggi ci vengono richiesti ingenti investimenti sulla catena tecnologia e non si può non pensare che gli investimenti in tal senso non vengano tenuti in considerazione nella governance economica”, ha detto Meloni.
Secondo la premier, l’Unione non dovrebbe occuparsi di stabilire quali siano le tecnologie con cui arrivare agli obiettivi di transizione digitale. “Fermi restando gli obiettivi della transizione ecologica, l’Ue non deve occuparsi di stabilire quali siano le tecnologie con cui arrivare a tali obiettivi”, ha continuato Meloni. “Decidere di legarsi a tecnologie di fatto detenute da nazioni esterne all’Unione è una scelta che non favorisce la competitività”.
A margine del Consiglio, potrebbe arrivare un bilaterale nelle prossime ore tra Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, oltre a quelli già confermati con il polacco Mateusz Morawiecki e il greco Kyriakos Mitsotakis.