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L’ordoliberalismo e l’approccio tedesco alla politica economica. Il libro di Mesini

Di Lorenzo Mesini

L’ordoliberalismo costituisce un punto d’incrocio unico tra pensiero e storia politica, tra identità collettiva e storia economica, e offre un prisma privilegiato attraverso cui leggere la storia della Germania nel Novecento. Pubblichiamo un estratto del volume “Stato forte ed economia ordinata. Storia dell’ordoliberalismo (1929-1950)” di Lorenzo Mesini, edito da il Mulino

L’ordoliberalismo è una corrente di pensiero specificamente tedesca che costituisce una sintesi teorica e politica capace di interagire in maniera costruttiva con le classi dirigenti tedesche, di incorporarne aspirazioni ed elementi di lungo corso, di adattarsi ed evolvere al mutare degli scenari politici, fornendo di volta in volta risposte contingenti alle sfide fronteggiate dalla Germania. Lungi dall’essere il frutto di una scuola monolitica, l’ordoliberalismo fu il prodotto polifonico dell’impegno accademico e politico di diversi intellettuali tedeschi. Il termine ordoliberalismo venne coniato nel 1950 – al termine delle vicende al centro di questo volume – per designare la specifica variante tedesca del pensiero neoliberale. A ispirare il neologismo fu il nome della rivista “Ordo” fondata pochi anni prima da Walter Eucken e Franz Böhm per promuovere le idee ordoliberali nella nuova Germania. Tra gli anni Venti e Trenta del Novecento ad autodefinirsi neoliberali furono gli studiosi europei e americani impegnati nel rinnovamento del liberalismo ottocentesco, alla luce dei problemi del nuovo secolo. Il programma neoliberale venne sviluppato in diversi centri di incubazione: Vienna e Londra, Ginevra e Chicago, Friburgo e Colonia. All’interno di questo arcipelago intellettuale gli ordoliberali hanno elaborato uno specifico punto di vista tedesco sulla Germania e i suoi problemi.

Dopo il 1945 il programma politico correlato all’ordoliberalismo – l’economia sociale di mercato – si è affermato nella Repubblica federale, contribuendo in maniera decisiva a plasmare l’approccio tedesco alla politica economica e l’identità del paese fino ai nostri giorni. Nel 2016, in occasione del centoventicinquesimo anniversario dalla sua nascita, la cancelliera Angela Merkel ha ribadito l’importanza dell’insegnamento di Walter Eucken, padre dell’ordoliberalismo e nume tutelare dell’economia sociale di mercato. Come ha rimarcato la cancelliera la lezione di Eucken rappresenta ancora oggi un elemento dall’alto valore simbolico per l’identità della Germania e continua a definire le coordinate teoriche fondamentali della sua politica economica.

L’ordoliberalismo costituisce un punto d’incrocio unico tra pensiero e storia politica, tra identità collettiva e storia economica, e offre un prisma privilegiato attraverso cui leggere la storia della Germania nel Novecento e la formazione delle sue classi dirigenti all’insegna di un paradigma economico-politico neoliberale. In questa sede si è cercato di storicizzare integralmente l’ordoliberalismo nella convinzione che le letture di carattere strettamente teorico risultino insufficienti per metterne a fuoco le caratteristiche di fondo e la loro più ampia portata. In quest’ottica la storia intellettuale dell’ordoliberalismo non è scindibile dalla storia politica ed economica della Germania. Tra la crisi mondiale del 1929 e la nascita della Repubblica federale tedesca nel 1949 l’ordoliberalismo ha attraversato infatti le drammatiche vicende dalla storia europea. All’interno di questo arco di tempo sono da individuarsi le tappe che ne hanno scandito la nascita: la crisi di Weimar (1929-1932), l’ascesa e l’apogeo del Terzo Reich (1933-1943), il dopoguerra fino alla nascita della Repubblica Federale (1949) e la morte di Walter Eucken (1950). Queste tre fasi scandiscono in maniera decisiva la storia tedesca e con essa l’articolazione in capitolo di questo lavoro. A questo arco di tempo risalgono i contributi intellettuali di maggior rilievo forniti dalla prima generazione degli studiosi ordoliberali.

Le circostanze favorevoli che hanno assicurato il successo dell’economia sociale di mercato nella seconda metà del Novecento hanno contribuito a mettere in ombra le origini dell’ordoliberalismo nei decenni compresi tra i due conflitti mondiali. Lungi dal rappresentare un prodotto del secondo dopoguerra o la reazione intellettuale alla nascita del Terzo Reich nel 1933, l’ordoliberalismo affonda le sue radici nei dibattiti e nei problemi sorti in Europa dopo la fine della prima guerra mondiale. Fu una particolare combinazione di circostanze nazionali e internazionali a segnarne la nascita: il programma ordoliberale nacque inizialmente entro la crisi di Weimar e sulla scia della crisi economica mondiale del 1929; si sviluppò in seguito seguendo criticamente la politica economica del Terzo Reich; infine ispirò i programmi economici del dopoguerra. Gli ordoliberali hanno fornito di volta in volta una specifica risposta ai problemi della Germania, all’interno dello scenario internazionale caratterizzato dal contrasto tra la dimensione nazionale della politica e la dimensione globale dell’economia.

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