Cosa si è detto al convegno organizzato da Ismea “Agriturismo e multifunzionalità, scenario e prospettive”, a cui ha partecipato anche il ministro Lollobrigida e che è stato l’occasione per presentare il sesto rapporto sull’Agriturismo, curato proprio da Ismea nell’ambito dell’attività della Rete Rurale Nazionale
Voglia di uscire dal contesto urbano, di riscoprire le tradizioni enogastronomiche e culturali del territorio e di riconnettersi con la natura con un occhio alla sostenibilità: queste e diverse altre sono le ragioni che spingono i turisti italiani – e non solo – a convergere sugli agriturismi come mete di vacanza e svago, facendo diventare questo settore un vero e proprio pilastro dell’agricoltura italiana. Durante il convegno organizzato a Roma da ISMEA “Agriturismo e multifunzionalità, scenario e prospettive” tutte queste evidenze sono state presentate nell’esposizione del sesto rapporto sull’Agriturismo, documento curato proprio da ISMEA nell’ambito dell’attività della Rete Rurale Nazionale e che evidenzia, tra i tanti aspetti, la centralità dell’attività agrituristica quando si parla di aziende agricole multifunzionali del nostro paese.
L’evento è stato introdotto dal presidente di ISMEA Angelo Frascarelli, che ha sottolineato come il rapporto evidenzi quanto il settore dell’agriturismo rappresenti un fiore all’occhiello per l’Italia, sia perché è sempre in grado di venire incontro alle richieste dei fruitori, sia perché funge da presidio per i valori dei territori. “L’agriturismo ha sofferto la pandemia come tutto il settore turistico ma è stato in grado di rialzarsi in fretta e di prendersi diversi primati, attraendo persone dall’estero e cogliendo le aspettative dei cittadini che vogliono usufruire di questi servizi. In termini di valore per il territorio, invece, è emblematico il fatto che il 63% dei comuni appartenenti alle aree interne detenga almeno un agriturismo in grado di promuovere le tradizioni e l’economia locali”.
Ad entrare di più nel dettaglio tecnico del sesto rapporto sull’Agriturismo è stato Fabio Del Bravo, responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di ISMEA, che ha parlato di come le oltre 65.000 aziende agricole multifunzionali attive sul territorio italiano puntino principalmente sull’agriturismo come attività connessa, presente nel 38% di queste imprese; inoltre, le attività connesse sono ormai arrivate a superare un quinto del valore della produzione agricola, grazie ad una crescita del 50% negli ultimi quindici anni. “L’agriturismo è una codifica di elementi già presenti nella cultura italiana, che hanno permesso lo sviluppo di un modello dimostratosi vincente”, ha detto Del Bravo. “Un settore che non solo dà valore economico, ma anche sociale, grazie alla capacità di creare occupazione – spesso giovanile e femminile – e di sostenere le aree rurali italiane anche dal punto di vista della vitalità culturale”.
Mentre il convegno proseguiva con i contributi dei rappresentanti delle associazioni e di alcune aziende agricole che mettono in pratica l’agriturismo in diverse zone d’Italia, due gruppi di studenti del quarto e quinto anno di istituti agrari e alberghieri si sono riuniti per elaborare le loro prospettive sull’agriturismo del futuro, poi esposte al pubblico presente in sala: un esperimento voluto da ISMEA per coinvolgere ed ascoltare su questo tema i più giovani, nell’ottica anche didattica e di formazione che non può essere messa da parte quando si parla di attività connesse ad un’agricoltura proiettata verso il domani.
Il dibattito è stato concluso dall’intervento del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha fin da subito rimarcato quanto l’agriturismo sia un’eccellenza italiana che porta grande valore al nostro territorio: “La qualità deve restare il fiore all’occhiello del nostro cibo, il tutto parallelamente a sostenibilità ambientale ed economica. L’investimento sulla crescita delle nostre imprese agricole è assolutamente strategico e certo, può prevedere interventi assistenziali in fasi critiche come la pandemia, ma deve avere elementi strutturali con interventi di medio lungo termine, ad esempio sulla formazione. Gli istituti tecnici e agrari non devono essere considerati di serie B ma centrali e l’agricoltura può essere ben rappresentata da giovani con professionalità adeguate, per contrastare un fenomeno culturale che tende alla standardizzazione dei prodotti”.
Nelle parole del ministro Lollobrigida, gli agriturismi sono un’eccellenza tutta italiana, connubio tra enogastronomia, valorizzazione del territorio e offerta turistica: “Dobbiamo e possiamo lavorare ancora di più proprio nella consapevolezza delle peculiarità di questo settore, puntando molto sulla formazione dei giovani che possono trovare sbocchi professionali all’interno di questo modello che offre qualità; quindi bisogna coinvolgere le scuole, gli istituti alberghieri e gli agrari”.