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A un anno dal voto europeo, parte la corsa al dopo von der Leyen

Di Margherita Tacceri

A Bruxelles è già partito il “toto candidature” per la presidenza della Commissione europea. Von der Leyen risponde a tutti “no comment” su un eventuale secondo mandato, ma Scholz è pronto a sostenerla se il suo gruppo europeo (i socialisti) non avrà i voti per esprimere un successore. Anche se c’è un altro ruolo che non le dispiacerebbe…

Manca un anno al rinnovo del Parlamento europeo a cui seguirà il rinnovo della Commissione europea e delle altre cariche delle istituzioni europee. Bruxelles è già in fermento e inizia il “toto candidature” relativamente alle cariche più importanti, una su tutte quella di presidente della Commissione europea. Mentre la presidente attuale Ursula von der Leyen vuole dare l’impressione di non aver ancora deciso se scenderà in campo per un secondo mandato, i conoscitori del “pensiero tedesco” sostengono che potrebbe avere l’appoggio del suo governo, nonostante la diversa appartenenza politica. Von der Leyen appartiene infatti alla famiglia politica di centro-destra dei Cristiani Democratici (Cdu, in Europa Ppe), mentre in questo momento in Germania governa una coalizione di tre partiti (Socialisti, Verdi e Liberali) guidata dal socialista Olaf Scholz.

La Germania, nei giochi di potere europei, è sempre stata compatta, e tutto sommato, è sempre meglio avere “una tedesca da chiamare al cellulare”, seppur appartenente a una famiglia politica opposta. In questa ottica, i ben informati sostengono che siccome il cancelliere Scholz teme che il Pse (sua famiglia politica di appartenenza europea) non avrà la maggioranza per poter designare il presidente della Commissione, da fiero tedesco è pronto con il suo governo, in caso di vittoria del centro-destra, a riconfermare la presidente uscente. Von der Leyen continua a rispondere “no comment” ogni volta che le viene chiesto, anche perché qualcuno a Bruxelles sostiene che in cuor suo continui a sperare nella nomina a segretario generale della Nato.

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