Skip to main content

Una Pa efficace per il futuro del Paese. L’intervento di Granelli

Di Marco Granelli

Pubblichiamo l’intervento che il presidente di Confartigianato ha fatto ieri alla convention di Forza Italia: “Per noi, le parole-chiave per una vera innovazione della Pubblica amministrazione sono queste: digitalizzazione delle comunicazioni tra imprese e Pa, interazione delle banche dati pubbliche, unificazione front-office del Suap digitale, standardizzazione delle procedure e potenziamento del fascicolo elettronico dell’impresa”

A nome di Confartigianato, rivolgo un caloroso saluto al presidente Silvio Berlusconi.

Ringrazio Forza Italia, in particolare il ministro Antonio Tajani e il ministro Paolo Zangrillo, per l’invito a questa preziosa occasione di confronto con noi artigiani e piccoli imprenditori che rappresentiamo la forza produttiva dell’Italia.

Il tema che approfondiamo oggi (ieri, ndr)è uno dei più importanti per il nostro lavoro. Una pubblica amministrazione semplice, rapida, efficiente è ossigeno per chi fa impresa. E’ una delle condizioni per rilanciare l’economia, per consentire ai giovani di mettersi in proprio, per essere attrattivi per gli investitori.

E, non dimentichiamolo, per la realizzazione del Pnrr. Insomma, è una priorità per costruire il nuovo futuro del nostro Paese. Il ministro Zangrillo è d’accordo con noi. Insieme ne abbiamo parlato il 27 aprile, a Roma, durante l’incontro con la giunta esecutiva di Confartigianato. Abbiamo condiviso la necessità di una vera svolta per tagliare la burocrazia che soffoca le nostre aziende, per snellire gli adempimenti, per dare vita ad una buona amministrazione alleata degli imprenditori.

Gli impegni assunti dal ministro per la Pubblica Amministrazione e ribaditi oggi ci fanno ben sperare in una nuova attenzione, in azioni concrete per rimuovere gli ostacoli che troppo spesso mortificano il nostro talento e le nostre ambizioni. Abbiamo molta fiducia nel lavoro intrapreso e apprezziamo il coinvolgimento di Confartigianato in questo percorso di collaborazione con il Ministero e con il Governo per ridurre la mole di burocrazia che pesa sugli imprenditori.

Confidiamo che si volti pagina e che le semplificazioni non rimangano sulla carta. C’è tanto da migliorare. L’Italia è al 1° posto tra i Paesi dell’Unione Europea per la maggiore pressione burocratica sulle imprese, con un indice del 75,5% rispetto al 58,3% della media Ue. Lo certifica la Commissione europea che ha misurato l’esposizione delle aziende alle complessità amministrative, all’ipertrofia legislativa, alle norme in materia di lavoro, al peso del fisco.

I nostri imprenditori sono costretti a sprecare 238 ore l’anno per districarsi nella burocrazia che incombe sugli adempimenti fiscali. E ancora, siamo nelle ultime posizioni in Europa anche per l’interazione digitale con gli uffici pubblici. Il 40,4% degli italiani ‘dialoga’ con la Pubblica amministrazione tramite portali online, un dato inferiore di 24,4 punti percentuali rispetto alla media europea del 64,8%.

L’innovazione digitale non ha ancora raggiunto alcuni servizi pubblici essenziali per le imprese. Ad esempio, per il settore dell’edilizia, soltanto il 15% dei Comuni prevede il completo iter telematico per rilasciare i permessi di costruire. Una quota che sale al 20% nel Nord-Ovest e scende al 9% nel Mezzogiorno.

Mancano all’appello della completa gestione online di questo importante servizio ben 6.760 amministrazioni comunali. Nell’era della globalizzazione e dell’intelligenza artificiale, in un mondo che corre velocissimo, non possiamo più permetterci le lentezze delle scartoffie, i tempi lunghi di un ‘timbro a inchiostro’.

Vogliamo essere liberi di fare impresa senza le infinite attese allo sportello per un’autorizzazione o un permesso, senza l’assillo di inutili e costosi adempimenti,  lo stillicidio di mille balzelli. Vogliamo contare su servizi pubblici efficienti, sulla certezza delle norme. Attenzione, però. Semplificazione non significa deregulation. Le regole ci vogliono, anche per garantire i requisiti di qualificazione professionale indispensabili per svolgere molte attività imprenditoriali.

Noi chiediamo che nel rapporto tra le imprese e la Pa la logica del “sospetto preventivo” lasci il passo a quella del “controllo successivo”. In sintesi, le imprese chiedono che il rapporto con la Pa si semplifichi con una sola istanza, una sola piattaforma informatica, una sola risposta ed un solo controllo.

Per noi, le parole-chiave per una vera innovazione della Pubblica amministrazione sono queste: digitalizzazione delle comunicazioni tra imprese e Pa, interazione delle banche dati pubbliche, unificazione front-office del Suap digitale, standardizzazione delle procedure e potenziamento del fascicolo elettronico dell’impresa.

Fondamentale, inoltre, il monitoraggio delle semplificazioni già introdotte, ed evitare l’emanazione continua di nuove norme che modificano le precedenti, complicando ulteriormente la vita delle imprese. Noi artigiani, noi piccoli imprenditori siamo abituati a affrontare mille sfide e non molliamo mai.

Dove c’è impresa c’è vita. E dove operano artigiani e piccole imprese ci sono qualità, unicità, made in Italy. Vorremmo contagiare con il nostro coraggio e con i nostri valori tutti coloro che hanno la responsabilità di garantire una buona amministrazione, alleata di noi imprenditori e di tutti i cittadini.

Facciamo squadra per la forza dell’Italia.

 

×

Iscriviti alla newsletter