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Eccentrica, la nuova collezione permanente in mostra al Centro Pecci

Da Fontana a Boetti e Warhol tutti gli artisti in mostra al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, che ospiterà fino al prossimo 15 ottobre anche la prima mostra personale in un’istituzione italiana della fotografa Lina Pallotta. Il rilancio del Centro promosso dal direttore Stefano Collicelli Cagol

Dal 6 maggio è aperta al pubblico la mostra “Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci: un percorso spiazzante” presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci a Prato. L’esposizione rilegge le opere raccolte dal Centro, selezionandone oltre 50 tra le circa 1200 acquisite o donate dal 1988 a oggi. Fontana, Boetti, Warhol, Richter, Kounellis, Bonvicini, Schnabel e Fumai, questi alcuni dei grandi artisti presenti nella collezione.

Per la prima volta un’ala degli spazi espositivi viene dedicata in modo permanente alla presentazione delle collezioni. Firma il progetto del display lo studio Formafantasma secondo criteri di sostenibilità e accessibilità. L’Ala grande Nio (dall’architettura realizzata nel 2016 da Maurice Nio) si trasforma così in un luogo che rilancia la conoscenza dell’arte contemporanea.

“Per il Centro Pecci si apre oggi una nuova era, all’insegna della inclusione e dell’accessibilità. Riportare al centro del museo la collezione significa restituire valore ad un luogo che vuol essere, in prima istanza, uno spazio aperto alla comunità nonché un punto di riferimento del contemporaneo per l’intero Paese oltre che a livello internazionale. Una collezione che continuerà ad arricchirsi e che, da oggi, contribuisce a valorizzare la grande offerta artistico-culturale del Centro”, racconta Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana.

L’ospite speciale che inaugura questo nuovo corso del Centro Pecci è la fotografa Lina Pallotta con la sua prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana, “Volevo vedermi negli occhi”, che sarà aperta fino al 15 ottobre 2023. Curata da Michele Bertolino ed Elena Magini, la mostra presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans, a partire dal 1990. Quasi ottanta fotografie si muovono nello spazio ora come pagine a muro, ora come strutture autoportanti, valorizzando la confidenza del racconto personale, sfuggente e trasformativo dell’esistente.

“Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci è l’allestimento permanente delle collezioni in un’ala del Centro che restituisce alla collettività la storia e il patrimonio di una delle istituzioni più importanti del Paese. Un’istituzione che da 35 anni promuove la cultura del contemporaneo come testimonia la mostra Lina Pallotta, Volevo vedermi negli occhi. Con Eccentrica, la museografia italiana torna protagonista con un esempio formidabile di ‘arte del porgere’ le opere al pubblico. Lo studio di design Formafantasma firma il progetto di allestimento della collezione del Centro, riattivando una tradizione prestigiosa di architetti e designer che si sono dedicati agli interni dei musei. Rispetto al passato, però, è un museo d’arte contemporanea ad avere, per la prima volta, un progetto di allestimento firmato. Eccentrica è, dunque, un viaggio straordinario e inaspettato, pensato in un’ottica di sostenibilità, accessibilità e formazione”, ha detto Stefano Collicelli Cagol, direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.

Sin dagli inizi, l’attività di collezionismo del Centro Pecci ha voluto testimoniare la storia dell’istituzione e il suo impegno a promuovere e diffondere la cultura contemporanea. Con il sostegno dell’imprenditoria, le collezioni si sono formate in risposta alle esposizioni, ai lasciti di privati e alle scelte di direttrici e direttori.

Ben quattro le sezioni espositive in cui si articola il percorso di Eccentrica:
– Il Centro in una stanza, composta da una serie di opere di grandi dimensioni raccolte nel corso degli anni di attività del Centro Pecci a testimonianza della sperimentazione con vari materiali messa in atto da artiste e artisti.

– Il taglio è una macchina del tempo che attraverso l’opera di Lucio Fontana, come una macchina del tempo, ci catapulta verso il passato, dal trauma collettivo della Seconda guerra mondiale fino alle lotte femministe degli anni Settanta.

– Italia Novanta, un decennio che è da decifrare non solo attraverso gli avvenimenti di quel periodo ma anche con le opere delle artiste e degli artisti che abitano questa sezione.

-Futuro Radicale accoglie invece opere dell’architettura radicale, un ambito di ricerca collezionato e studiato al Centro Pecci sin dai suoi inizi, un trampolino per lo sviluppo futuro nel mondo digitale dell’istituzione e della sua collezione.

 

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