Fino al 24 maggio la settima edizione del Festival dello sviluppo sostenibile organizzato dall’Asvis ospiterà eventi per la sostenibilità e non solo. Presenti anche Inwit con il presidente Oscar Cicchetti e Michelangelo Suigo, direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità. Ecco cosa hanno detto
Si è aperto la scorsa settimana il Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato da ASvis, l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, l’associazione punto di riferimento per il monitoraggio nel nostro Paese dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Dall’8 al 24 maggio molti gli appuntamenti della manifestazione, con oltre 800 eventi sparsi su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con le amministrazioni locali.
Presenti in varie tappe e in vari giorni anche Inwit. Il presidente Oscar Cicchetti è intervenuto durante l’evento inaugurale della settima edizione, durante il panel “Lo Stato e le Regioni per lo sviluppo sostenibile e il superamento delle disuguaglianze: dal Pnrr ai fondi europei per la coesione” che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
“Inwit in qualità di mandataria dell’Rti con Vodafone e Tim, si è aggiudicata un bando del Piano Italia 5G del Pnrr nelle aree in digital divide. Abbiamo quindi l’importante compito di realizzare le nostre infrastrutture mobili per lo sviluppo e la diffusione del 5G in oltre 1200 aree a fallimento di mercato del Paese entro giugno 2026”, ha affermato Cicchetti.
“Inwit fa infrastrutture particolari: torri di telecomunicazione, strutture che consentono una maggiore condivisione”, ha continuato. “Noi ospitiamo in media almeno due operatori per ogni torre: ciò comporta che l’infrastruttura sia dunque condivisa, consentendo così agli operatori di contenere il costo totale per realizzare le proprie reti e alle comunità, in un’ottica sostenibilità di consumare meno territorio”.
“È fondamentale che siano incluse nel Pnrr misure finalizzate a snellire le procedure per la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione”, ha concluso Cicchetti. “La sfida resta quella dei tempi dei permessi per costruire le infrastrutture digitali. Al momento, infatti, solo il 20% del tempo impiegato viene speso per la realizzazione, circa 60 giorni, mentre l’80% del tempo – 190 giorni per le autorizzazioni, 100 giorni per la per ricerca sito – è legato all’ottenimento dei permessi. Un’ultima urgenza è di rimuovere gli anacronistici limiti di emissione che ci sono in Italia, 100 volte inferiori a quelli europei. Così si potrebbero sviluppare al meglio le reti, riuscendo al contempo a consumare meno territorio”.
Presenti anche questa mattina alla tappa di Bologna per il convegno “La neutralità climatica al 2030, una sfida possibile. Le 9 città italiane della Missione europea si raccontano” dove è intervenuto Michelangelo Suigo, direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di Inwit, in un panel moderato da Agnese Pini, direttrice de Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino e Quotidiano Nazionale.
“Inwit sta fornendo un contributo alla lotta al cambiamento climatico attraverso investimenti in soluzioni innovative per l’abbattimento delle emissioni generate – ha ricordato Suigo. “Nel nostro Piano di Sostenibilità abbiamo previsto e avviato una strategia climatica, che prevede una serie di misure volte a ridurre le nostre emissioni CO2. Tra queste, gli investimenti in efficienza energetica, nella produzione di energia da fotovoltaico e l’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili, il 100% nel 2022. I nostri target di riduzione delle emissioni di gas serra sono stati approvati dalla Science Base Initiative (SBTi). Ad aprile abbiamo pubblicato il nostro primo Report Tcfd, con l’obiettivo di comunicare le informazioni riguardanti gli impatti determinati dalle attività dell’azienda sul clima e viceversa. Ci siamo infine dati l’obiettivo di raggiungere la Carbon Neutrality già nel prossimo anno (2024) e abbiamo previsto di definire un piano per arrivare a emissioni nette zero (Net zero) al 2030 focalizzandoci, quindi, anche sulle emissioni indirette”.
“È fondamentale – ha continuato Suigo – che si prosegua nella direzione dello snellimento delle procedure per la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione”.