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Macaluso contro Cav. e lodo-Violante. Gli ex Pci, travolti dalla storia, giudici inappellabili in politica?

Il cosiddetto lodo-Violante,  secondo nonno Macaluso, molto vicino a Giorgio Napolitano, “non è una via d’uscita ma una proroga, qualcosa di provvisorio. Tutti quelli che ammettono la possibilità che, al Senato, si possa sollevare un’eccezione di costituzionalità  dicono che la legge Severino è costituzionale.
Mi pare che quella di Violante non sia una soluzione: la decadenza di Berlusconi resta sul tavolo. La situazione non è mutabile”.
Don Emanuele su Berlusconi: “Il Cavaliere somiglia a quei malati, che si girano e si rigirano nel letto, sperando che sia la posizione ad alleviare il dolore. Ma la cura è un’altra: prendere coscienza che questa sentenza è definitiva e che lui ha perso 6 milioni di voti. Si convinca che una stagione politica si è chiusa!”.
Rispetto per nonno Macaluso.
Ma appare quantomeno paradossale che siano lui e Napolitano, esponenti del vecchio e staliniano Pci, travolto dalla storia, a decretare, con sentenze sussiegose e inappellabili, le regole della politica, la fine di un leader, eletto da milioni di elettori 6 mesi fa,la corretta interpretazione delle norme.E dovrebbe essere contrastato, e confutato, con forza, e maggiore fermezza, dai sinceri democratici, liberali, ex socialisti e garantisti, anche nel centrosinistra.


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