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Innalzamento limiti elettromagnetici e aiuti alle Tlc. Allo studio un decreto del governo

Al vaglio del ministero dell’Industria e del Made in Italy un decreto che potrebbe introdurre anche l’innalzamento dei limiti sulle emissioni elettromagnetiche degli operatori di telefonia mobile, da 6 a 30 volt per metro nelle aree più trafficate

Il ministero dell’Industria e del Made in Italy, ha scritto Reuters, starebbe studiando una serie di misure del valore di circa 1,5 miliardi di euro per sostenere le aziende di telecomunicazioni nazionali in crisi da tempo.

Nella bozza del decreto, il ministero propone di tagliare i prelievi sulle bollette energetiche pagate dalle imprese ritenute dallo Stato di importanza strategica, comprese le telecomunicazioni, per tre anni, fino al 2025.

In più si sta pensando di estendere alle imprese strategiche un’agevolazione fiscale esistente progettata per aiutare le imprese ad alta intensità energetica. Il costo sarebbe di 1,2 miliardi di euro tra il 2023 e il 2025. Necessario il via libera della Commissione europea per entrare in vigore.

Saranno previsti anche altri 200 milioni di euro per sostenere gli operatori nel passaggio delle loro linee dal rame alla fibra piena. Un tonico per dare ossigeno ad aziende come Tim.

Sono previsti circa 145 milioni di euro per finanziare i pensionamenti dei dipendenti più anziani e assumere risorse più giovani.

Il decreto potrebbe introdurre anche l’innalzamento dei limiti sulle emissioni elettromagnetiche che gli operatori di telefonia mobile lamentano in Italia come troppo bassi rispetto ad altri Paesi europei, aggiungendo ulteriori costi per le reti 5G.

L’innalzamento del livello elettromagnetico potrebbe arrivare a 30 volt per metro nelle aree più trafficate, rispetto all’attuale limite di 6 volt.

Un provvedimento questo, l’innalzamento dei livelli elettromagnetici, che in primis gioverebbe a Inwit, come sostiene anche il direttore generale Diego Galli, perché l’aumento dei limiti faciliterebbe la consegna.

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