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Inchiostri di aprile 2011

Paola Caporossi e Gregorio Gitti
(a cura di),
Il federalismo che già c’è
Il Mulino, pp. 336, euro 22
Un’indagine di Fondazione Etica prende in esame bilanci e politiche finanziarie di quattro Comuni. Centro focale di questo test di verità è il margine effettivo che le amministrazioni hanno conquistato rispetto al centro, anche in termini di percezione nei cittadini e nelle classi dirigenti locali: è il “federalismo reale”, realizzato senza proclami e nonostante gli stringenti vincoli da Bruxelles e i pesanti tagli di risorse da Roma.
 
Simone Colafranceschi,
La nostra storia. Cronologia dell’Italia unita Vol I-II
Bompiani
Un’interessante operazione di costruzione di identità condivise.
Il libro, pur inscrivendosi nel solco delle migliori narrazioni sintetiche della vicenda unitaria, getta un ponte tra fatti oggettivi, esterni della cronologia e storia esistenziale, esperienza vissuta, autobiografia spirituale di ciascuno di noi. Una costruzione in due fasi, a partire dall’Unità, passando attraverso la nascita della Repubblica nel 1946.
 
Giancarlo Elia Valori,
Il Risorgimento oltre la storia
Excelsior 1881,
pp. 120, euro 7,50
La dimensione esoterica del Risorgimento viene spesso considerata secondaria o pura curiosità rispetto al filone degli eventi storici; talvolta viene addirittura negata.
Qui invece le radici meta-politiche del movimento vengono trattate
da Valori in modo organico, come forza reale e vivente.
 
Giovanni Panebianco,
Processo a un’idea
Francesco Brioschi Editore,
pp. 113, euro 14
Il crack Federconsorzi è la storia di ripetuti errori politici e giudiziari avviati con il commissariamento nel fatale 1991. Errori, comunque, tali da mettere in ginocchio un’istituzione fondamentale e centrale del sistema agricolo-industriale italiano. Panebianco ci conduce nel vivo di questa vicenda piena di risvolti kafkiani, da castigo senza delitto, terminata con l’assoluzione dei protagonisti.
 
Mario Prignano, Urbano VI. Il papa che non doveva essere eletto
Marietti 1820, pp. 296, euro 25
La burrascosa elezione del cardinal Bartolomeo Prignano, in un’Italia percorsa da tumulti e scontri fra fazioni, fu l’inizio di una lotta politico-religiosa che Mario Prignano – lontano discendente di Urbano VI – ripercorre passo per passo. Straordinario affresco dei giochi di corte e di palazzo nell’Europa cristiana divisa tra Roma ed Avignone, alla fine del XIV secolo.


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