Pechino sempre più presente in America latina. L’investimento sarà di circa 1,25 miliardi di dollari e si svilupperà in una regione ricca di gas e potenziale industriale
Dopo la base cinese a Cuba per spiare gli americani (qui l’articolo di Formiche.net), ecco che arriva l’autorizzazione per avviare un nuovo progetto di Pechino sul territorio latino-americano. Si tratta del porto a Tierra del Fuego, porta all’Antartide sul quale il governo di Xi Jinping scommette come punto strategico globale.
L’autorizzazione, firmata dal governatore della regione Tierra del Fuego Gustavo Melella, è arrivata pochi giorni dopo il viaggio a Shanghai del ministro dell’Economia argentino, Sergio Massa, e il figlio dell’ex coppia presidenziale, Máximo Kirchner, nonché membro della Camera dei deputati in Argentina. È stata approvata con il decreto provinciale 3312/22 e adesso è in mano del presidente della Legislatura di Tierra del Fuego, Mónica Urquiza. Mancano le autorizzazioni della Sottosegretaria di Porti, Viali Navigabili e la Marina Mercantile.
Si stima che l’investimento del porto multidisciplinare sarà di almeno 1,25 miliardi di dollari. L’impresa incaricata di sviluppare il progetto è la società di Stato cinese Shaanxi Chemical Industry Group Co. Ltd.
“Shaanxi Chemical Group investirà nella costruzione di un progetto con una capacità annuale di 600.000 tonnellate di ammoniaca sintetica, 900.000 tonnellate di urea e 100.000 tonnellate di glifosato nel sud dell’Argentina – si legge in un comunicato scritto in cinese e spagnolo -, più la costruzione di un terminal portuario con recinto interno che permette l’arrivo di imbarcazioni per 20.000 tonnellate e una centrale elettrica di 100MW”.
Tuttavia, fonti consultate dal sito argentino Infobae sostengono che è molto difficile credere che un’impresa di chimica come Shaanxi Chemical Group possa sviluppare l’intero progetto di un porto. Probabilmente è coinvolta anche la società cinese di energia e chimica HydroChina Corp. Shaanxi Group seguita dal Comitato Provinciale del Partito di Shaanxi.
Nel testo si spiega che il governo cinese ha scelto Tierra del Fuego “perché nell’estremo sud del Sudamericana, è ricca di risorse di gas naturale ed è una delle nuove potenze industriali dell’Argentina”. Esperti spiegano che il nuovo porto cinese in Argentina sarà simile a quello già esistente a Neuquén, nella zona centro-occidentale, e dove per ora nessuno disturba gli interessi di Pechino nelle intercettazioni di telecomunicazioni.
Per l’ex ministro della Difesa argentino, Julio Martínez, “la costruzione del porto cinese a Tierra del Fuego rappresenta una pericolosa concessione della sovranità”. E lo sanno bene gli Stati Uniti, che hanno espresso preoccupazione su questo progetto al governo di Alberto Fernández.