L’Italia assumerà la leadership programmatica del programma Satcom Nato di sesta generazione (NSS6G), a partire dal 2024. Lo ha dichiarato in esclusiva ad Airpress il generale Cipelletti, impegnato in questi giorni a Torino in rappresentanza dell’Italia presso il Joint services steering commitee dell’Alleanza atlantica
L’Italia diventa leader nelle comunicazioni satellitari dell’Alleanza atlantica. È il risultato dell’incontro tenutosi a Torino, presso il Circolo unificato dell’Esercito, dei vertici del programma Nato Satcom services 6th generation (NSS6G); che ha visto riunirsi il Services review meeting (Srm) e il Joint services steering commitee (Jssc). “L’incontro dei vertici è stata un’ulteriore occasione in cui si è confermata la crescente rilevanza strategica del dominio operativo spazio”, ha commentato in esclusiva ad Airpress il Capo dell’ufficio generale spazio dello Stato maggiore della Difesa, il generale Davide Cipelletti, che ha partecipato al meeting in rappresentanza dell’Italia. Il generale ha poi aggiunto che: “La Difesa italiana ha confermato il suo ruolo di attore principale nella fornitura di comunicazioni satellitari sicure e affidabili alla Nato, ottenendo all’unanimità l’approvazione ad assumere la leadership programmatica del NSS6G a partire dal 2024”. Rivelando così che dal prossimo anno sarà l’Italia la capofila di questo importante programma spaziale alleato.
Contributo italiano
Il nostro Paese, in qualità di uno dei principali contributori del programma, attraverso la sua Difesa mette a disposizione dell’Alleanza una porzione delle capacità Satcom della propria costellazione di satelliti Sicral, il sistema di telecomunicazioni italiano che assicura le comunicazioni strategiche anche in caso di guerra. Tali satelliti, oltre a soddisfare le esigenze operative del settore della Difesa, rappresentano anche un rilevantissimo asset strategico per la resilienza della rete di telecomunicazioni in operazioni di sicurezza nazionale, nonché di intervento in caso di pubbliche calamità, a supporto delle Istituzioni governative e delle organizzazioni civili.
Il ruolo dell’Ufficio generale spazio
Il generale Cipelletti in occasione dell’incontro nel capoluogo piemontese ha favorito la conoscenza e la promozione delle realtà industriali locali del Distretto aerospaziale Piemonte grazie a confronti e visite aziendali che testimoniano il legame profondo che unisce la Difesa e il comparto dell’industria aerospaziale nazionale. L’Ufficio generale spazio infatti accentra in sé tutte le funzioni connesse con l’evoluzione della dottrina, l’avvio di nuovi programmi, lo sviluppo di partnership nazionali e internazionali e l’evoluzione delle capacità spaziali.
Il programma Nato NSS6G
Il programma NSS6G poggia le fondamenta su un memorandum di intesa che regola la fornitura di capacità dei servizi di comunicazione satellitare (Satcom) alla Nato communication and information agency (Ncia) da parte di un consorzio multinazionale. Ad oggi fanno parte del gruppo, denominato Quadrilateral consortium (Qc): Francia, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti. La Nato si affida infatti moltissimo alle orbite per condurre un’ampia gamma di attività, che vanno dalla raccolta di informazioni e navigazione alla localizzazione di forze in tutto il mondo, fino al rilevamento di lanci missilistici. Lo spazio è dunque essenziale per il mantenimento di una postura di deterrenza da parte dell’Alleanza. Dopo aver accumulato più di 15 anni di esperienza nella fornitura di servizi Satcom, la Nato si è dotata di un nuovo progetto di servizi satellitari che possano migliorare le capacità satellitare della Nato: il NSS6G. Già nel 2019 l’Alleanza aveva autorizzato l’allocazione di un miliardo di euro per i servizi Satcom per i successivi 15 anni. L’accordo stretto dalla Ncia – appunto tra Francia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti – ha consentito dunque ai quattro Paesi alleati, a partire dal 2020, di fornire alla Nato la capacità spaziale dei loro programmi militari Satcom affinché l’Alleanza diventi più resiliente sul piano spaziale, oltre che più flessibile nella conduzione delle operazioni. Il progetto NSS6G è da considerarsi il successore del progetto di quinta generazione Nato Satcom Post-2000, che ha fornito servizi Satcom alla Nato dal 2005 al 2019.
[Foto: ministero della Difesa]