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La Via della Seta sta per arrivare in Parlamento

Meloni ribadisce che si possono avere “ottime relazioni con la Cina senza far parte di un piano strategico”. Craxi (Forza Italia) annuncia una risoluzione in commissione Affari esteri e difesa del Senato

Parlamentarizzare la decisione italiana sulla Via della Seta. È da tempo l’obiettivo e l’impegno di diversi eletti nei partiti della maggioranza, come il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata di Fratelli d’Italia, presidente della commissione Politiche dell’Unione europea a Palazzo Madama. E come la senatrice Stefania Craxi di Forza Italia, presidente della commissione Affari esteri e Difesa. Quest’ultima ha ribadito oggi la volontà di “sostenere il pieno coinvolgimento del Parlamento” facendosi “promotrice, come da tempo annunciato, di una risoluzione che verrà presentata in commissione Affari esteri e difesa”.

In un post su Facebook, ha detto di apprezzare l’approccio “istituzionale” di GiorgiaMeloni, presidente del Consiglio, che “su un tema sensibile qual è quello del memorandum di intesa con la Cina, la cui approvazione al tempo ha impattato sulle dinamiche delle alleanze strategiche del nostro Paese, richiama l’esigenza di coinvolgere il Parlamento”.

Ieri in Senato, nell’intervento di replica, Meloni aveva ribadito che si possono avere “ottime relazioni con la Cina senza far parte di un piano strategico” come la Via della Seta. “Le valutazioni sono in corso, c’è tempo per modificare, la questione va maneggiata con delicatezza, cura e rispetto e anche coinvolgendo il Parlamento: su questioni così delicate meglio non premere per accelerare ma per trovare soluzioni le più valide possibili nella difesa del nostro interesse”, aveva aggiunto.

Craxi ha definito l’intesa come un accordo che “con tutta evidenza (…) non ha solo risvolti commerciali, e prova ne è il fatto che pur essendo l’unico Paese dell’Europa occidentale ad averlo siglato, l’interscambio dell’Italia con la Cina è inferiore a quello di altre nazioni comunitarie”. La firma del memorandum nel 2019 (governo gialloverde presieduto da Giuseppe Conte) è “uno sbaglio, gravido di conseguenze negative”, ha aggiunto la senatrice.

Se il governo Meloni, come pare, è deciso a non rinnovare il memorandum d’intesa dovrà comunicarlo entro fine anno alla Cina. Infatti, per evitare il rinnovo quinquennale serve “un preavviso scritto”, recita il documento senza però fornire altri dettagli. Come raccontato nelle scorse settimane su Formiche.net, è questa assenza che sta creando qualche grattacapo al governo e alla maggioranza: c’è chi, come i senatori Terzi di Sant’Agata e Craxi, auspica un passaggio parlamentare, e chi invece spera che la decisione possa passare sotto silenzio, o quantomeno non far troppo rumore (cosa che inevitabilmente farebbe in caso di un sostegno parlamentare che si preannuncia schiacciante), facendo leva sul fatto che nel 2019 non ci fu alcun passaggio parlamentare.

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