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Pechino chiama, il Perù risponde. Lo scandalo Huawei in parlamento

Viaggi in cambio di voti favorevoli sui progetti di legge che coinvolgono l’impresa cinese. Nella scena politica del Paese sudamericano è scoppiato un nuovo presunto caso di corruzione, e c’entra anche la Spagna…

Almeno un viaggio, con tutti i confort e tutto pagato, in cambio di voti favorevoli su tre progetti leggi che coinvolgono l’impresa cinese Huawei. Così sarebbero stati “ripagati” alcuni deputati peruviani legati a Pechino.

I parlamentari del partito Azione Popolare Jorge Flores, Ilich López, Silvia Monteza e Karol Paredes (che è addirittura presidente della Commissione di etica del Parlamento peruviano, oltre a Kelly Portalatino di Perù Libero ed Elizabeth Medina del Blocco Magisteriale, sarebbero stati invitati con tutte le spese pagate all’evento Mobile World Congress a Shanghai, attraverso la società messicana DPL Group (Digital Policy & Law Group), che rappresenta gli interessi della cinese Huawei in America latina. Il gruppo ha pagato biglietti aerei, alberghi, pasti e rimborso spese.

Ma non solo. Un’inchiesta del quotidiano El Comercio ha svelato che i deputati Patricia Chirinos del partito Avanza Paese e Luis Aragón di Azione Popolare sono andati a Barcellona, Spagna, a fine febbraio, per partecipare all’edizione europea del Mobile World Congress (MWC). Anche in questo caso, tutti i costi del viaggio sono stati pagati da Huawei.

Chirinos è vicepresidente della Commissione di Fiscalizzazione del Parlamento peruviano, mentre Aragón è presidente della Commissione di Trasporto e Comunicazione. Entrambe le autorità sono coinvolte nelle discussioni dei progetti di leggi che riguardano gli interessi della compagnia cinese.

Secondo il sito Infobae, nei registri di visite del Parlamento del Perù si può verificare l’incontro tra il deputato Luis Aragón e Liu Jiaxin, Liu Zhilong e Fiorella Esquives, tutti rappresentanti di Huawei. La riunione sarebbe avvenuta poco dopo il viaggio “costo zero” in Spagna. Aragón avrebbe in seguito sostenuto, con il suo voto, tre progetti di legge a favore del mercato delle auto elettriche che coinvolgono e fanno gli interessi di Huawei.

Uno dei progetti di legge sotto il mirino è il 4903 sulla promozione dell’elettro-mobilità in Perù che ha come obiettivo creare incentivi fiscali, finanziari e tributari per promuovere l’adozione di macchine elettriche, anche di carico.

L’altro è il progetto di legge 5369 sulla promozione dell’imprenditorialità della mobilità elettrica in maniera cooperativa attraverso il ministero della Produzione e il Fondo Crescere. E, infine, il progetto di legge 5397 sugli investimenti pubblici e privati nel settore energetico in Perù che cerca di convocare imprese internazionali che possano svolgere progetti di energia rinnovabile nel Paese.

Il deputato López di Azione Popolare si è difeso in un’intervista spiegando che l’articolo 1621 della Costituzione peruviana recita che “la donazione è un atto giuridico che prevede una controprestazione. In quel caso la donazione non è adeguata. Il viaggio è stato finalizzato a conoscere quali sono le tendenze delle tecnologie del 5G e la sicurezza cittadina, e non è costato un sol (moneta locale, ndr) al Parlamento”.



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