In questo scenario in continua evoluzione, è prioritario che istituzioni, aziende e stakeholder lavorino insieme per garantire che l’IA generativa mantenga la sua promessa di creare valore significativo per tutti i cittadini, garantendo la diffusione delle competenze necessarie per poterne beneficiare. L’intervento di Claudio Bassoli, presidente e ad di Hewlett Packard Enterprise Italia
L’Intelligenza Artificiale (IA) è uno dei temi più dibattuti e solleva molte questioni dal punto di vista sociale, etico ed economico. Uno degli elementi più rilevanti inclusi nell’AI-Act, il primo regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale che lo scorso 14 giugno è stato approvato dall’europarlamento, riguarda la definizione di limiti specifici per l’IA generativa, che è un ambito di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale che sfrutta algoritmi avanzati per generare contenuto in formato video, immagine, audio, testo, codice o altre tipologie di output.
In particolare, il Regolamento impone che tutti i contenuti siano “etichettati”, ossia contengano le fonti da cui viene estratta una qualsiasi informazione. Questo perché l’Ue è determinata a promuovere un approccio responsabile verso i sistemi di Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini ed evitarne i rischi. Con la nuova normativa europea saranno quindi banditi i sistemi di IA con potenziali utilizzi intrusivi e discriminatori che potrebbero generare effetti estremamente negativi in settori di importanza strategica come la sanità e la sicurezza pubblica.
In particolare, tra le applicazioni di intelligenza artificiali potenzialmente più pericolose ci sono la manipolazione dei comportamenti delle persone o di gruppi vulnerabili (ad esempio i giocattoli parlanti per bambini e il social scoring) e la classificazione delle persone in base al loro comportamento o alle loro caratteristiche. Per evitare queste degenerazioni, è importante costruire i presupposti di una democrazia digitale inclusiva, rispettosa dei valori della persona e imperniata su un corretto rapporto fra uomo e macchina. E per farlo è auspicabile che tutti gli ambiti legati allo sviluppo dell’IA, inclusa la governance, puntino a mettere sempre le persone al centro di tutti i processi.
Un altro aspetto importante riguarda il fatto che i sistemi di IA non sono chiusi ma prendono decisioni sulla base dei dati a disposizione, quindi è fondamentale disporre di un programma di governance che monitori e controlli come questi dati vengono utilizzati. Questo vale soprattutto per molti settori di grande rilevanza, tra cui servizi bancari e finanziari, produzione, vendita al dettaglio, Pubblica Amministrazione e assistenza sanitaria. L’IA è uno strumento potente, che può essere utilizzato in molti modi ma che non deve mai essere usato per sostituire gli esseri umani. In questo scenario, la regolamentazione dell’IA dovrebbe incentrarsi su tre principi fondamentali. Innanzitutto, sulla responsabilità: l’Intelligenza Artificiale è uno strumento potente che può essere utilizzato con fini positivi o negativi. È quindi fondamentale garantire un sistema di controlli ed equilibri che sia in grado di garantire che i creatori dell’IA siano responsabili.
In secondo luogo, sulla trasparenza: il rischio più grave che presenta l’IA, infatti, è quello di creare sistemi non trasparenti. Se un sistema ha un processo decisionale poco chiaro, le persone potrebbero non essere in grado di capire perché vengono prese certe decisioni e potrebbe anche essere difficile determinare se quelle decisioni sono giuste. Infine, sulla comprensibilità: una delle preoccupazioni etiche più significative riguardo l’IA è relativa al fatto che gli individui non capiscono come funzionano questi algoritmi. Ciò rende impossibile sapere se questi algoritmi hanno dei pregiudizi e quali possibili impatti potrebbero avere sulla nostra società. Di conseguenza, è essenziale garantire che l’IA sia spiegabile.
L’arrivo dell’IA generativa nell’autunno del 2022 è stato certamente uno dei principali stravolgimenti degli ultimi anni, anche a causa della sua inaspettata rapidità di adozione e alla conseguente corsa tra aziende e consumatori per utilizzare e implementare questa nuova tecnologia. Tutti noi siamo all’inizio di un viaggio per comprendere il reale potere, la portata e le capacità di questa nuova tecnologia. Se gli ultimi otto mesi sono stati una guida, i prossimi anni saranno un giro sulle montagne russe caratterizzato da innovazione frenetica e nuove scoperte tecnologiche che ci porteranno a ricalibrare la comprensione dell’impatto dell’IA sul nostro lavoro e sulle nostre vite.
È importante dunque comprendere correttamente come e dove ci stiamo muovendo e, data la velocità dell’implementazione dell’IA generativa, puntare sull’importanza di accelerare la riqualificazione della forza lavoro. Sono questi gli strumenti per sviluppare il potenziale che può creare un enorme valore per l’economia globale in un momento in cui si riflette sugli enormi costi di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. In questo scenario in continua evoluzione, è prioritario che istituzioni, aziende e stakeholder lavorino insieme per garantire che l’IA generativa mantenga la sua promessa di creare valore significativo per tutti i cittadini, garantendo la diffusione delle competenze necessarie per poterne beneficiare.