I ministri degli Esteri di Italia, Bulgaria, Albania e Macedonia del Nord si incontrano nella città pugliese per discutere sul Corridoio Paneuropeo VIII, “un’infrastruttura multimodale inserita nella rete strategica europea dei trasporti (Ten-T) che collegherà il Mar Adriatico al Mar Nero”. La visione di Antonio Tajani
È cominciata oggi a Brindisi la riunione dei ministri degli Esteri di Italia, Bulgaria, Albania e Macedonia del Nord per discutere sul Corridoio Paneuropeo VIII, che ha l’obiettivo di far diventare l’Adriatico nuovo protagonista come casello d’ingresso.
Una nota diffusa dalla Farnesina spiega che si tratta di “un’infrastruttura multimodale inserita nella rete strategica europea dei trasporti (TEN-T) che collegherà il Mar Adriatico al Mar Nero. Vi prenderanno parte i Ministri degli Esteri di Albania, Bulgaria e Macedonia del Nord”.
“Con Albania, Bulgaria e Macedonia del Nord vogliamo promuovere una più intensa cooperazione e integrazione attraverso il Corridoio VIII- prosegue la nota con le dichiarazioni del ministro ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani -. Questa riunione servirà anche a lanciare una piattaforma di dialogo politico e di cooperazione che, associando due Stati membri dell’Ue e due Paesi candidati, costituisce un esempio per la cooperazione regionale nei Balcani […] Una regione di rilevanza strategica per l’Italia, nella quale il governo ha investito, profilandosi quale attore di primo piano”.
Per Tajani, “il Corridoio VIII, che parte dalla Puglia e arriva sulle sponde del Mar Nero passando per Albania, Macedonia del Nord e Bulgaria, è una grande infrastruttura strategica europea, il collegamento fra le economie dell’Europa e dei Balcani. Brindisi è idealmente ‘il casello di ingresso’ di questo collegamento”.
In un’intervista al quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, il capo della Farnesina ha spiegato che l’idea è lanciare una piattaforma di dialogo politico e di cooperazione fra due Paesi europei (Italia e Bulgaria) e due Paesi candidati (Albania e Macedonia del Nord) in modo che sia da esempio anche per altri Paesi balcanici di come si può incentivare una maggior cooperazione regionale.
“L’Adriatico – ha aggiunto Tajani – ritorna ad essere uno snodo strategico” per il governo Meloni, con Brindisi, Ancona e Trieste in prima linea verso i Balcani. Secondo il ministro, c’è da porre speciale attenzione al tema dei flussi migratori, destinati ad aumentare se mal gestiti: “La nostra strategia nei Balcani Occidentali è fatta anche di una continua è paziente azione diplomatica per stabilizzare la regione, evitare l’aumento delle tensioni e quindi prevenire l’aumento dei flussi migratori irregolari”.
Il ministro ricorda come la Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite a Brindisi è un polo logistico che ha risvolti fondamentali anche per l’Italia e la Puglia: “Serve per gestire le emergenze umanitarie in molte aree del mondo ed è uno dei principali strumenti della logistica del Programma Alimentare Mondiale”. per questo, il governo intende finanziare il rafforzamento”.
La Puglia, e il sud dell’Italia in generale, “possono aspirare a diventare un hub economico, logistico ed energetico del Mediterraneo – conclude il ministro -. Essere riusciti a far includere il Corridoio 8 nella rete strategica europea dei trasporti (Ten-T), è stato un grande successo. Da qui possiamo partire per lo sviluppo della portualità pugliese, che può essere messa al servizio dell’economia italiana, europea e balcanica”.
A Brindisi, i ministri hanno messo in agenda anche la guerra in Ucraina, i Balcani Occidentali e le rotte migratorie. “In agenda anche un confronto sulla necessità di un maggiore coinvolgimento delle comunità locali e delle giovani generazioni – prosegue il comunicato della Farnesina -, questioni cruciali per aumentare la fiducia della società civile balcanica nella prospettiva di integrazione nell’Unione europea dei Paesi della regione”.