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Storie di entusiasmo

GIOVANI: L’ENTUSIASMO

La  PIATTAFORMA DI ENTUSIASMO (con le giornaliste Annalisa Anastasi e Benedetta Cosmi). Contributi da tutta Italia, il primo di un giovane ventisettenne friulano, Carmelo Chiaramida, 27 anni, due gelaterie, la sua parola chiave: Fame.

Fame di arrivare, di mettersi in gioco. La stessa fame che lo ha spinto, accettando i rischi, ad avviare un’attività. Da allora ha un’unica certezza: il gelato è ciò che vuole fare “da grande”.

LE VOSTRE STORIE DI ENTUSIASMO la rete tra giovani e tra talenti. L’idea parte dalla due giovani giornaliste professioniste che con il loro lavoro coprono tutto il territorio dal nord al sud.

Ecco il manifesto della Piattaforma di Entusiasmo:

Entusiasmo. È la parola chiave. Chi, almeno una volta nella vita, non ha pensato: amo il mio lavoro e voglio maturare e formarmi nella realtà in cui ho investito (risorse, impegno, sudore, aspettative, etc.). Tuttavia, in uno scenario instabile e volubile come quello dei tempi attuali, crescere nel medesimo contesto diventa utopia. Risulta necessario, dunque, modificare il proprio punto di vista. Non stare fermi sul posto; non percepirsi più solo come dipendenti, al servizio di qualcosa o qualcuno. Tutelare un entusiasmo massacrato, sbeffeggiato, persino stuprato. Un verbo forte che aiuta a comprendere come si sente la nostra generazione, alla quale è stato fatto credere che lo studio e la formazione professionale permettessero l’accesso diretto al lavoro dei sogni.

Non si deve più aspettare che qualcuno ci dia l’autorizzazione per pensare a un futuro migliore, per credere che qualcosa di meglio sia possibile.

In una realtà priva di modelli di riferimento, il ragazzo o ragazza della porta accanto può essere d’esempio. Perché in Italia non esistono solo bamboccioni; non ci sono solo giovani che inseguono unicamente fama, successo e denaro facile. Non è così. Si trovano innumerevoli ragazzi ricchi di talento, voglia di fare e passione che hanno avuto la forza di crearsi una strada con originalità e determinazione, affrontando comuni ostacoli e perseverando nonostante qualche caduta perché il raggiungimento del traguardo non è immediato.

Bisogna riscoprire, nel nostro tessuto sociale, quella solidarietà che non viene valorizzata, in un contesto troppo spesso improntato all’individualismo. Fare rete. Ed è per questo motivo che abbiamo deciso di realizzare una piattaforma, con l’obiettivo di raccogliere le esperienze positive e di trasmettere quell’entusiasmo che guida il nostro lavoro di giornaliste. Non ci siamo mai sentite parte di una casta, non cerchiamo raccomandazioni né scorciatoie. Vogliamo parlare di Merito. Desideriamo raccontarvi alcune storie dell’Italia che lavora, dell’Italia che cambia, di un’Italia positiva che ci crede.

“Sarebbe bello che, chi si trova nelle nostre stesse condizioni, potesse riconoscersi in noi. Lottiamo per il nostro entusiasmo e lo paghiamo a caro prezzo. Non scendiamo a compromessi, in un mondo che, al contrario, rende modelli per i più giovani figure che vivono non rispettando le regole e facendo strada con le raccomandazioni o la prepotenza. Noi diciamo NO a tutto questo”. Lo dice Benedetta, a nome di tutti i giovani non bamboccioni, donna che vuole essere madre, non rinunciare al proprio lavoro di giornalista e lo dice Annalisa, per la quale si deve e può andare avanti per merito e pensare anche a una famiglia.


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