La procura generale del Cairo ha ufficialmente accusato l’ex presidente egiziano Mohamed Morsi di incitazione all’omicidio. All’esponente dei Fratelli Musulmani, deposto dal colpo di Stato guidato dai militari, si chiede di rispondere per la morte di numerosi manifestanti durante i cortei di piazza contro il suo esecutivo dello scorso dicembre.
La decisione, dopo la decapitazione dei vertici del movimento, sembra l’ultimo atto di una manovra per schiacciare definitivamente il partito islamista, il cui seguito nel Paese, forse anche per paura della repressione, si è notevolmente ridotto.I militari dunque sembrano puntare alla normalizzazione, seppur muscolare, e in quest’ottica arriva anche la nomina, da parte dell’esecutivo, dei 50 membri della nuova Costituente.(immagini Afp)