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Londra 2012, Federica Pellegrini e l’Italia voltagabbana

Potrà risultare simpatica o meno, ma nello sport non è questo il punto. Che Federica Pellegrini sia una delle più grandi nuotatrici di tutti i tempi sono i numeri a dirlo. Quelli tutt’ora imbattuti che la rendono primatista mondiale dei 200 e 400 stile libero. Eppure ieri, al suo primo passo falso, il quinto posto nella finale dei 400 metri, non sono bastate le critiche che, quando si perde, ogni atleta lo sa, bisogna accettare. Ciò che invece suonano come inaccettabili sono gli insulti o le ironie tendenzialmente maschiliste piovuti sul web e quella tendenza tutta italiana a salire sul carro dei vincitori e ad abbandonarlo non appena mostra i primi sintomi di cedimento. Si passa dalle glorificazioni alle demolizioni, così, senza pensarci troppo.
 
Come ha detto Gianni Petrucci, presidente del Coni, “lo sport italiano deve fare un monumento a Federica Pellegrini. È un essere umano, non può vincere sempre”.
Ma oggi è il giorno del riscatto per l’atleta veneta che si è qualificata per le semifinali dei 200 metri stile libero vincendo la sua batteria con il crono di 1´57″16, primo tempo delle eliminatorie.
“Nei 200 metri riesco a metterci sempre qualcosa in più, ma ragioniamo una gara alla volta, ora le batterie, poi la semifinale, poi eventualmente la finale – sono le dichiarazioni rilasciate a caldo da Federica ai microfoni di Sky -. Se ho cambiato idea riguardo l´anno di stop? Non mi fermerò completamente – ha assicurato – gareggerò nei campionati italiani e a livello internazionale cercherò di qualificarmi solo con le staffette. Dopo 10 anni sempre sul podio non è facile continuare senza mai staccare”.
 
Stasera Federica torna in vasca, pronta a zittire tutti quelli che ieri l’hanno aggredita con acidi commenti e facili ironie. E che saranno immancabilmente pronti a dolciastri elogi in caso di vittoria. È l’Italia (voltagabbana), bellezza.


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