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Migrazioni, una sfida da affrontare assieme. Parla il vicepremier britannico Dowden

Il numero due del governo di Londra a Pontignano (Siena) racconta il feeling tra Meloni e Sunak, parla della comune sfida del contrasto all’immigrazione illegale e sulla guerra in Ucraina loda Draghi e l’attuale esecutivo e dice: “Non possiamo darla vinta all’aggressore”

Pontignano (Siena). Tra Giorgia Meloni e Rishi Sunak c’è un feeling “autentico di amicizia personale”. A parlare è Oliver Dowden, vicepremier britannico, durante un briefing con la stampa a cui ha partecipato anche Formiche.net, in occasione del Convegno di Pontignano, organizzato dall’ambasciata britannica in Italia, dal British Council e dall’Università di Siena. È la XXXI edizione di questa conferenza, la prima dopo la firma del memorandum d’intesa sulla cooperazione bilaterale rafforzata siglato dai due capi di governi a Londra a fine aprile. Nonostante la diversa estrazione, i due leader, insediatisi in autunno a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, hanno da subito sviluppato un rapporto di sintonia, basato su una certa comunanza di vedute e alcune priorità.

Tra queste c’è il contrasto all’immigrazione illegale, su cui Dowden insiste parecchio. “Penso che ci siano aree di cooperazione con l’Italia, dato che il punto in comune è che i migranti attraversano uno specchio d’acqua in circostanze molto pericolose, agevolati da bande criminali, quindi possiamo lavorare insieme sia per contrastare queste bande criminali sia nel condividere le informazioni di intelligence”, dice. Si tratta di “una sfida non solo per il Regno Unito e per l’Italia. È una sfida, a livelli diversi, per praticamente ogni nazione del G7”, ha aggiunto richiamando l’impegno italiano di mettere migrazioni, Africa e Sud Globale al centro dell’agenda della presidenza del G7 l’anno prossimo. Che “può contare sul forte sostegno del Regno Unito”, sottolinea Dowden. Inevitabilmente il governo britannico guarda con interesse al Piano Mattei per l’Africa che l’esecutivo italiano presenterà nelle prossime settimana: alla base c’è un approccio “non predatorio” alla regione, ha spiegato Meloni.

Il vicepremier britannico parla anche della guerra in Ucraina. Vorrei cogliere l’occasione per rendere omaggio sia a [Mario] Draghi sia a Meloni per la fermezza dimostrata nella difesa della libertà europea di fronte all’aggressione russa”, dice. Pensando a una possibile soluzione al conflitto, Dowden sottolinea l’approccio britannico, “basato sui risultati”. Lo dice rispondendo a una domanda di un collega sulle parole di Guido Crosetto, ministro della Difesa italiano, che intervistato da Repubblica aveva auspicato “un tentativo di soluzione per la guerra in Ucraina da perseguire nell’arco dei prossimi 7 o 8 mesi”. “Sarei molto riluttante a stabilire una tempistica”, continua Dowden ribadendo il sostegno britannico all’Ucraina. “Il Regno Unito rimarrà fermo in questo approccio” basato sui risultati. “E confido e spero che il governo italiano farà la stessa cosa. Non possiamo darla vinta all’aggressore”, conclude.

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