Pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi uscito sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi, grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori
L’ultimo colosso europeo della tecnologia per il largo consumo, la finnica Nokia, ha terminato la sua corsa da public company. L’americana Microsoft l’ha comprata per un controvalore di 5,44 miliardi di euro, decidendo così che la crisi del Pc meritava una risposta strategica più ambiziosa da parte del principale produttore al mondo di sistemi operativi. Una mossa che renderà ancora più utile per i consumatori la competizione fra i quattro colossi della tecnologia di massa: Apple, Google, Microsoft e Samsung. Anche se, è importante sottolinearlo, altri attori importanti fanno parte della partita, come Facebook o Amazon, e il peso del mercato asiatico è destinato a crescere e con esso il ruolo dei produttori locali.
Comunque sia, per i due pionieri Usa del software per i personal computer è davvero iniziata una nuova stagione. La scomparsa del fondatore di Apple, Steve Jobs, e l’uscita di scena dell’ex compagno di stanza al college di Bill Gates, Steve Ballmer, da Microsoft segnalano il passaggio generazionale prodottosi nei campioni della tecnologia di massa. La sfida ora è quella di saper diventare delle multinazionali della tecnologia capaci di far rendere al meglio i capitali dei fondi pensione, dei piccoli azionisti globali, delle assicurazioni. Ma soprattutto appare definitivamente tramontata la stagione dei facili monopoli regalati dagli effetti rete creati dalla nascita di standard tecnologici. Windows resterà una importante fonte di guadagni ma difficilmente assicurerà a Microsoft margini e cash flow degli anni 90.
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