Screening e innovazione sono tra gli obiettivi indicati dal Piano Nazionale Oncologico 2023-2027 e sono strategici nello scardinare i paradigmi attuali di malattie dal forte impatto, come le patologie oncologiche e in particolare il tumore al seno: una delle sfide sanitarie dei nostri giorni su cui ogni anno il mese di ottobre ci invita a riflettere. Ecco come secondo Valentino Confalone, country president di Novartis Italia e membro del comitato di presidenza di Farmindustria
Ogni anno il mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla sensibilizzazione sul tumore al seno, accende i riflettori su una delle principali sfide sanitarie dei nostri giorni. Il tumore al seno è infatti la neoplasia con la più alta incidenza fra le donne, anche in Italia: solo nel 2022 si sono registrate ben 55.700 nuove diagnosi e a far riflettere è anche l’incremento dei casi – oltre 11mila all’anno – tra le giovani under 40.
Di fronte a questi numeri e all’impatto del tumore al seno, l’impegno di tutti gli attori del Sistema Paese – mondo delle imprese, istituzioni, società scientifiche e associazioni pazienti – deve essere di continuare a tenere alta l’attenzione su questa patologia, trovando al contempo soluzioni efficaci, innovative e sostenibili per la sua prevenzione e gestione.
Affrontare il tumore al seno significa impegnarsi in un percorso che deve partire dalla diagnosi, continuare con il percorso di cura più tempestivo e appropriato, e che deve includere necessariamente la promozione della prevenzione. Un tema ancora più attuale se si considera che la pandemia ha ridotto bruscamente il numero delle donne che si sono sottoposte ad una mammografia: solo il 30% nel 2020.
Anche oggi nel post-pandemia, i controlli rimangono ben sotto ad un livello ottimale: l’ultimo dato disponibile indica che solo il 56% delle donne ha aderito ai programmi di screening nazionale, con una notevole differenza tra le aree del Paese; inoltre si stima che 1 donna su 10 tra i 50-69 anni non si sia mai sottoposta ad un esame mammografico.
La prevenzione deve dunque diventare ancora più centrale nell’agenda politica e sanitaria del nostro Paese sia attraverso lo sviluppo di programmi di informazione e sensibilizzazione, sia mediante la promozione di azioni mirate di screening rivolte in particolare alle fasce di popolazione più a rischio. È positivo quindi che tra gli obiettivi del Piano oncologico nazionale 2023-2027 ci sia il potenziamento della prevenzione primaria e secondaria che amplia la possibilità di screening mammografico a nuove fasce d’età per identificare precocemente i soggetti a rischio per ereditarietà o familiarità. Aumentare le possibilità di fare controlli in ottica preventiva significa garantire a tutti il diritto alla salute e quindi contribuire a costruire una società dove nessuno rimane indietro.
In tutto ciò si inserisce l’impegno di Novartis in oncologia. Un impegno lungo tutto il percorso diagnostico e terapeutico, a partire evidentemente dalla prevenzione. Per questo collaboriamo con tutti gli attori del Sistema Salute, in particolare con le istituzioni nazionali e regionali, gli specialisti e le associazioni pazienti al cui fianco siamo in tanti progetti.
Accanto alla prevenzione, l’altra parola chiave che deve guidare la gestione del tumore al seno è innovazione: solo investendo nella ricerca e sviluppo di nuovi approcci terapeutici si potrà tracciare la strada per la medicina del futuro e rispondere ai bisogni medici ancora non soddisfatti. Se in questo senso sono stati già fatti molti passi in avanti – oggi la sopravvivenza netta alla diagnosi è dell’88% – rimane ancora molto da fare: sono pertanto incoraggianti le notizie provenienti dal recente congresso scientifico dell’European society of medical oncology a cui abbiamo partecipato presentando nuovi dati che dimostrano la portata innovativa della medicina di precisione per migliorare gli standard attuali di cura e quindi l’aspettativa e la qualità di vita delle persone.
Per essere però efficace, l’innovazione deve essere resa accessibile ai medici e pazienti, e in questo la sinergia tra tutte le parti coinvolte è essenziale. Per questo ci impegniamo a lavorare al fianco delle Regioni italiane per rimuovere le barriere tuttora presenti all’accesso alle cure e più in generale alle prestazioni sanitarie in ambito oncologico e delineare percorsi virtuosi, garantendo così un accesso equo e tempestivo all’innovazione.
È dunque chiara la centralità della prevenzione e dell’innovazione nella gestione di una patologia dal forte impatto quale il tumore al seno che deve essere sostenuta dal forte impegno condiviso di tutto il sistema paese. Solo così potremo scardinare i paradigmi attuali e rispondere efficacemente alle sfide sanitarie del futuro.