Il dato è chiaro e segue il trend degli ultimi mesi. E lo peggiora: per il quinto mese consecutivo i consumi nazionali di gas diminuiscono rispetto all’analogo mese del 2012. Secondo i dati di Ref-E, società di ricerca per i mercati energetici, agosto 2013 fa registrare un consumo di 3.194,7 milioni di metri cubi, ovvero il 20% in meno rispetto ai 3.995,4 milioni di metri cubi consumati nell’agosto 2012 . Al netto degli effetti del calendario (un giorno lavorativo in meno nel 2013 ad agosto) e del clima del mese (agosto 2013 più fresco di agosto 2012), il calo reale si attesta sullo stratosferico –16,4%.
Si tratta quindi di un vero e proprio crollo, che viene trainato soprattutto dalla lunga crisi dei consumi per la generazione elettrica (le centrali a gas e a turbogas): ad agosto 2013 il consumo di gas per produrre elettricità ha registrato un calo del 29% rispetto al consumo dello stesso mese del 2012, dovuto, spiegano i tecnici, soprattutto al minor consumo da condizionamento e raffrescamento (come già detto, agosto 2013 è stato un mese sensibilmente meno caldo rispetto all’anno scorso).
Torna il buio anche per la grande industria (-2,5%), dopo i leggeri recuperi dei mesi scorsi, mentre sembra continuare il recupero del segmento residenziale e terziario.
I dati di Ref-E ci dicono anche che i prelievi dalla rete Snam (nel periodo gennaio-agosto) confermano il trend progressivo, con una diminuzione generale dell’8,9%, dovuta in gran parte alla “gelata” dei prelievi termoelettrici (-24%).
Le cause di tale disastro sono note: calo strutturale dei consumi industriali e, per la produzione elettrica, sovrapposizione (e sostituzione parziale ma crescente) delle fonti rinnovabili rispetto alle centrali turbogas, che rimangono spesso spente o a minimo regime.
La domanda da farsi sembra essere non tanto quando ci sarà un’inversione di tendenza: probabilmente ci dobbiamo chiedere se il trend sia irreversibile, come pare a molti.
Giovanni Galgano, Managing Director Public Affairs Advisors
@GioGalgano @PAAdvisors
