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L’Europa boccia il progetto Acta

L’accordo internazionale contro la falsificazione e la pirateria (Acta) è stato rifiutato con forza dal Parlamento europeo. L’Europa si tira fuori dall’accordo con Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Corea, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore e Svizzera. Con il risultato di 478 voti contro, 39 a favore e 165 astensioni.
 
Tutti i gruppi parlamentari, a eccezione del Partito Popolare Europeo, si sono pronunciati contro il patto internazionale in un dibattito ad Edimburgo. Bruxelles e i popolari sono arrivati a chiedere una proroga della votazione fino a quando il Tribunale dell’Unione europea avrebbe chiarito se l’accordo era compatibile con le leggi europee ma le richieste non sono state accolte.
 
Si è imposta la tesi che l’Acta era una risposta inadeguata ad un problema reale, al contenere troppe ambiguità e all´aprire la porta a attentati contro la privacy degli utenti, le libertà e la libera circolazione dell’informazione.
 
Il “no” del Parlamento europeo avrà ancora conseguenze. Il Parlamento australiano contesta il risultato e chiede un´altra discussione, mentre l´opinione pubblica americana promette altre manifestazioni contro il voto europeo. Secondo alcuni gruppi del settore industriale, del design e la creatività, il risultato delle votazioni del Parlamento europeo è un errore che potrebbe danneggiare la proprietà intellettuale, l’occupazione e l’economia in Europa.
 
La votazione riflette la mobilitazione storica dell’opinione pubblica europea, che ha fatto molta pressione a favore della bocciatura del progetto di legge. Usando come arme email, telefonate, manifestazioni pubbliche e una petizione sostenuta da 2,8 milioni di firme. “Il dibattito su Acta ha dimostrato che esiste un’opinione pubblica che oltrepassa le frontiere”, ha detto in un comunicato stampa il presidente del Parlamento europeo, il socialista tedesco Martin Schulz. “La decisione di rifiutare l’Acta non è stata presa alla leggera”.


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