Nel dodicesimo pacchetto di sanzioni europeo, approvato poche ore fa, sono presenti norme contro il commercio di diamanti, l’esportazione tecnologica e le materie prime. Con l’obiettivo di privare il Cremlino dei mezzi necessari al suo sforzo bellico
Il consiglio Ue ha confermato un nuovo pacchetto di sanzioni indirizzato verso la Federazione Russa, il dodicesimo di questo tipo dall’inizio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022. Diversi sono i provvedimenti inclusi nelle misure comminate dagli Stati-membri dell’Unione.
A partire da quelli riguardanti il mercato dei diamanti, di cui sono stati proibiti (con decorrenza primo gennaio del 2024) l’importazione, l’acquisto e il trasferimento diretto o indiretto dalla Russia. Il divieto si applica ai diamanti originari della Russia, ai diamanti esportati dalla Russia, ai diamanti che transitano in Russia e ai diamanti russi lavorati in Paesi terzi; tuttavia, per quest’ultima categoria il divieto sarà introdotto in modo graduale all’interno della fascia temporale compresa tra il primo marzo e il primo settembre 2024. L’introduzione graduale dei divieti di importazione indiretta è giustificata dalla necessità di mettere in atto un meccanismo di tracciabilità che consenta misure di applicazione efficaci e riduca al minimo l’impatto nel mercato dell’Unione. La scelta di vietare l’importazione dei diamanti russi va contestualizzata all’interno del più ampio sforzo promosso dal G7, che mira a privare la Russia di questa importante fonte di reddito.
Tra le clausole incluse, anche quella destinata agli esportatori europei affinché vietino contrattualmente la riesportazione in Russia, e la riesportazione per uso in Russia, di beni e tecnologie particolarmente sensibili, quando vendono, forniscono, trasferiscono o esportano a un Paese terzo, ad eccezione dei Paesi partner. La clausola riguarda i prodotti proibiti utilizzati nei sistemi militari russi presenti sul campo di battaglia in Ucraina o fondamentali per lo sviluppo, la produzione o l’uso di tali sistemi militari russi, nonché i beni e le armi per l’aviazione.
Inoltre, ventinove nuove entità sono state aggiunte all’elenco di quelle che sostengono direttamente il complesso militare e industriale della Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Esse saranno soggette a restrizioni più severe sulle esportazioni di beni e tecnologie dual-use, nonché di beni e tecnologie che potrebbero contribuire al potenziamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia.
Alcune di queste entità appartengono a Paesi terzi coinvolti nell’elusione delle restrizioni commerciali, oppure sono russe coinvolte nello sviluppo, nella produzione e nella fornitura di componenti elettronici per il complesso militare e industriale russo.
È stato ampliato anche l’elenco dei prodotti soggetti a restrizioni che potrebbero contribuire al potenziamento tecnologico nel settore della difesa e della sicurezza di Mosca: prodotti chimici, batterie al litio, termostati, motori a corrente continua e servomotori per droni, macchine utensili e componenti per macchinari. Provvedimenti fondamentali per combattere efficacemente l’export di materiale sensibile verso Mosca.
L’Unione Europea ha introdotto ulteriori restrizioni sulle importazioni di beni che generano entrate significative per la Russia, consentendo così la continuazione della sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, come ghisa e spiegeleisen, fili di rame, fili di alluminio, fogli, tubi e condotte per un valore totale di più di due, miliardi di euro all’anno. Il Consiglio sta poi introducendo norme di conformità più severe per sostenere l’attuazione del tetto massimo del prezzo del petrolio e per ridurne l’elusione.
“Con questo dodicesimo pacchetto, stiamo presentando una robusta serie di nuove liste e misure economiche che indeboliranno ulteriormente la macchina da guerra della Russia. Il nostro messaggio è chiaro, come ho già dichiarato quando ho presieduto il Consiglio informale degli Affari Esteri a Kiev: rimaniamo fermi nel nostro impegno verso l’Ucraina e continueremo a sostenere la sua lotta per la libertà e la sovranità” commenta l’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Josep Borrell. Mentre la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen si è così espressa su X: “Accolgo con favore l’accordo politico sul 12° pacchetto di sanzioni. Congratulazioni alla presidenza spagnola. Continuiamo a stare al fianco dell’Ucraina, nella buona e nella cattiva sorte. Stiamo dando un forte giro di vite all’elusione e sanzionando altri beni, tra cui i diamanti”.