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Buona la prima di Treni turistici italiani. Il nuovo Espresso Cadore scala le Dolomiti

Di Miro Scariot

Il primo viaggio del collegamento Roma-Cortina inaugura un nuovo modo di viaggiare. Il convoglio è stato accolto con entusiasmo dai cittadini del Cadore e dagli amministratori

Da venerdì 15 dicembre è iniziato un nuovo capitolo della storia ferroviaria di questo Paese. Il viaggio inaugurale di Treni Turistici Italiani ha un duplice significato poiché rappresenta una nuova pagina per il Gruppo Ferrovie dello Stato e un messaggio importante per un territorio che dal 2011 non era più direttamente collegato a Roma.

Alla presentazione del nuovo Espresso Cadore, hanno preso parte il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro del Turismo Daniela Santanché, l’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris, l’amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi e l’amministratore delegato di Treni Turistici italiani, nonché direttore della Fondazione FS, Luigi Cantamessa.

Tutto si è svolto in un clima di entusiasmo generale e grande consapevolezza da parte del personale di bordo che ha lavorato alacremente per rendere il viaggio confortevole e, cosa non marginale vista la lunghezza della tratta, in orario. In questo primo viaggio si è visto il lungo lavoro di messa a punto e progettazione di quello che più che un modo di spostarsi, è un’esperienza.

Sin da subito è stata chiara l’attenzione al comfort di bordo su vetture completamente restaurate e riqualificate che compongono un convoglio che vede il gradito ritorno sulle rotaie di una vera e propria carrozza ristorante. Con TTI, il treno torna a essere luogo d’incontro e di condivisione di un momento in un’ottica che vede il viaggio come parte integrante della propria vacanza, un momento di svago accessorio e forse inaspettato in cui il passeggero non è solo utente, ma una persona. Tutto viene rivissuto in una chiave nuova, moderna, a bordo di un treno degli anni 80 riallestito con una mirabile cura dei particolari per soddisfare le esigenze del turista contemporaneo. L’acquisto del biglietto viene fatto con la consapevolezza di non essere su un treno qualsiasi e di avere davanti a sé delle ore di viaggio all’insegna della convivialità e del turismo lento.

La partenza da Roma e l’arrivo a Calalzo di Cadore hanno avuto lo stesso comune denominatore: la gioia. Quella dei passeggeri, dell’equipaggio e della delegazione di amministratori locali – accompagnati anche da dei bambini delle scuole – che hanno visto nell’arrivo a destinazione qualcosa di storico. Una missione pienamente compiuta, che ha fatto sembrare il viaggio di ritorno ancora più gratificante dove, nel vagone ristorante, l’ad di Treni Turistici Italiani Luigi Cantamessa, ha raccontato con passione il percorso che ha reso possibile concretizzare una società che promuove un treno del “bel viaggiare” lungo il Belpaese; il tutto all’insegna di un senso di comunità non comune.

Una descrizione azzeccata che, in qualità di passeggero, ho avuto modo di assaporare vivendo un viaggio a velocità sostenuta, ma moderata al tempo stesso, in un luogo in cui è possibile coltivare relazioni e assaporare il cibo italiano immergendosi – tramite gli ampissimi finestrini – nello stupefacente paesaggio dolomitico all’ora della colazione. L’offerta commerciale è all’altezza di tutte le esigenze e verrà presto implementata con promozioni dedicate al pubblico più disparato, esattamente come avviene per il servizio erogato da Trenitalia.

Viaggiare di notte sta tornando di moda in tutta Europa, una scelta che permette di guadagnare un giorno e una notte utilizzando il mezzo più sostenibile: il treno. Una visione di cui è ben consapevole Trenitalia la quale sta investendo nell’ampliamento della flotta IntercityNotte.

La sfida di TTI è quella di salvare il meglio del passato prossimo del mondo ferroviario per raccontare un’Italia a cui siamo tutti grati e affezionati, quella che di corsa si è risollevata accettando le sfide del progresso senza rinunciare a quello stile che oggi è possibile ritrovare a bordo delle vetture rimesse sui binari.

Questo viaggio è stato molto di più, il nuovo Espresso Cadore – a cui ne seguiranno altri su altre tratte – non è fine a sé stesso. La preparazione del suo primo viaggio, e quindi l’attivazione del servizio, ha portato con sé enormi benefici per la stazione di Calalzo di Cadore, la quale è stata riqualificata attraverso importanti interventi sul fabbricato. Un esempio di valore condiviso, un elemento fondamentale della responsabilità sociale d’impresa che il Gruppo Ferrovie dello Stato porta avanti da tempo. Treni Turistici Italiani è il proseguimento, come ho avuto modo di raccontare in un articolo precedente, di un esempio di valorizzazione dell’heritage aziendale portato avanti da Fondazione FS insieme anche a Trenitalia e reso possibile dalla volontà di Luigi Corradi e di Luigi Cantamessa i quali hanno fatto sistema trovando la piena collaborazione dei ministri Giorgetti e Santanché che hanno subito garantito il sostegno del Mef e del ministero del Turismo.

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