Occorre un sostegno concreto al settore: una scelta di politica dei trasporti nazionale che attribuisca al trasporto ferroviario delle merci il ruolo che merita, coerente con gli investimenti pianificati e con gli indirizzi comunitari. L’intervento di Giuseppe Rizzi, direttore generale Fermerci
In Italia, nel 2023, il settore ferroviario delle merci ha dato prova di maturità, lasciando spazio alle sinergie come strumento utile a costruire risultati strutturali in uno scenario complesso e destinato a perdurare: l’Assocazione Fermerci ne è la prova. Nata nell’estate del 2022, l’Associazione rappresenta il sistema del trasporto ferroviario merci in Italia. Aderiscono all’Organizzazione: imprese ferroviarie, terminal ferroviari, operatori multimodali e di ultimo miglio ferroviario, costruttori di locomotive e le società di leasing, detentori dei carri ferroviari e delle relative officine, centri di formazione del personale nel settore ferroviario. L’ambizione di rappresentare l’intero cluster del trasporto ferroviario merci nazionale ha provocato una importante adesione in Associazione, cresciuta del 250% fino ad oggi, passando da 9 soci fondatori a circa 60 impese aderenti, fra associati diretti e indiretti. Il gruppo di imprese rappresenta il 72% del traffico ferroviario nazionale in termini di treni-km, occupa circa 12000 addetti e produce un fatturato aggregato pari a 3 miliardi, infine investimenti previsti in Italia fino a 2 miliardi.
Il bilancio positivo della crescita associativa, purtroppo, non vale per lo stato di salute del trasporto ferroviario merci in Italia, in forte calo nel 2023 e con aspettative preoccupanti per il 2024. Il trasporto ferroviario merci italiano, durante l’anno appena trascorso, ha sofferto numerose criticità che nell’insieme hanno rappresentato una vera e propria tempesta perfetta. Molte di esse purtroppo non sono ancora superate e influenzeranno anche buona parte del nuovo anno. Il dato traffico, circa 54 mln di Treni-km, stimato per fine 2023 dal Gestore dell’infrastruttura nel corso dell’anno passato, sicuramente non sarà rispettato. Le cause sono state molteplici e alcune di esse anche imprevedibili: l’interruzione totale del valico stradale e ferroviario del Frejus verso la Francia; l’interruzione parziale del tunnel del Gottardo verso la Svizzera; le interruzioni provocate dalle alluvioni che hanno colpito le Regioni Emilia Romagna e Toscana e le interruzioni programmate per consentire i lavori PNRR, con una riduzione sull’utilizzo di alcune linee ferroviarie che nel 2023 si è attestata a circa il 50% della capacità della capacità (fonte RFI). Questi dati non sono incoraggianti e il futuro non lascia ben sperare, visto che la risoluzione delle interruzioni ai valichi si risolverà probabilmente nell’estate 2024 e i lavori PNRR di quest’anno provocheranno maggiore inutilizzo della capacità di infrastruttura. Per alcune linee si raggiungerà anche il 60%. Lo scenario, inoltre, risulta aggravato da una difficile situazione economica, complicata dalle tensioni internazionali in Europa e nel vicino Oriente.
Nonostante il grande lavoro del Gestore dell’Infrastruttura nel coordinare al meglio i lavori per facilitare il massimo utilizzo di Rete alle merci, l’attenzione da parte del Ministero dei Trasporti che ha manifestato sensibilità alle tematiche del comparto, il contesto è molto preoccupante per l’intero comparto logistico ferroviario e non bastano gli interventi messi in campo fino ad oggi. Occorre un ulteriore sostegno concreto al settore, con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Le imprese stanno già svolgendo la loro parte, confermando quanto già fatto durante la Pandemia. Sembrano passati secoli dalle spinte europee verso il settore ferroviario merci, gli obiettivi fissati dal Green Deal e l’indirizzo comunitario verso una logistica sostenibile. Per fortuna questo indirizzo c’è stato ricordato nel corso del 2023, con la presentazione del pacchetto Greening Freigth Transport della Commissione Europea: un insieme di provvedimenti che confermano una volontà chiara e forte verso lo sviluppo e sostegno al trasporto ferroviario delle merci non solo in Italia, ma in Europa. Senza entrare nel merito di azioni specifiche necessarie al settore, note a tutti gli stakeholder, citate e narrate nelle decine di convegni e consessi pubblici svolti nel corso dell’anno passato, si chiede una scelta di politica dei trasporti nazionale, chiara e forte, che attribuisca al trasporto ferroviario delle merci il ruolo che merita, coerente con gli investimenti pianificati e con gli indirizzi comunitari.