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Cosa significano per Kyiv gli accordi di sicurezza con i Paesi G7

L’intesa siglata la scorsa settimana con il Regno Unito è un modello per altri Paesi occidentali. Undici sono già nella fase negoziale. Anche Roma al lavoro. Ecco cos’ha detto Oleksandr Lytvynenko all’Economist

L’accordo di cooperazione in materia di sicurezza siglato la scorsa settimana da Ucraina e Regno Unito può essere un game-changer. E lo stesso si può dire delle intese simili a cui stanno lavorando gli altri Paesi del G7. A scriverlo è Oleksandr Lytvynenko, capo dell’intelligence esterna ucraina, in un articolo pubblicato dall’Economist.

“Oggi l’Ucraina è in grado di respingere l’aggressione russa con un adeguato sostegno militare ed economico da parte dell’Occidente”, scrive. “Tale sostegno rimarrà efficace se sarà prolungato (fino alla cessazione dell’aggressione russa) e completo (includendo il sostegno politico, economico, militare e di intelligence, nonché l’aiuto per contrastare la guerra informatica e la disinformazione)”. Escludendo gli Stati baltici, che ora fanno parte dell’Unione europea e della Nato, si tratta del terzo accordo di questo tipo tra un’ex repubblica sovietica e un altro Paese, ricorda Lytvynenko citando i precedenti di tra Turchia e Azerbaigian nel 2021 e Francia e Armenia nel 2023. “Hanno avuto un certo impatto sul Caucaso meridionale, ma non hanno cambiato le carte in tavola”, osserva. “L’accordo tra Ucraina e Regno Unito potrebbe rivelarsi molto più significativo”. “È il primo di questo tipo a toccare il cuore dell’ex impero russo; Putin considera l’Ucraina parte integrante della Russia ‘storica’. È il primo tra l’Ucraina e una grande potenza che sancisce la realtà geopolitica emergente in un accordo legale. Segna il cambiamento più profondo finora avvenuto nell’approccio dell’Occidente al concetto russo di ‘sfera d’influenza’”, aggiunge.

Altri accordi sul modello di quello con il Regno Unito, spiega Lytvynenko. Undici Paesi occidentali sono impegnati in negoziati sulla base della Dichiarazione congiunta di sostegno all’Ucraina del G7, firmata al vertice Nato di Vilnius nel luglio 2023 e a cui ha aderito ieri la Polonia, come annunciato dal primo ministro Donald Tusk in visita a Kyiv. Tra questi c’è anche l’Italia, che quest’anno ha la presidenza di turno del gruppo. “Gli accordi di cooperazione in materia di sicurezza stanno gradualmente portando l’Ucraina nello spazio di sicurezza occidentale, senza richiedere la presenza di truppe occidentali sul territorio ucraino”, scrive il capo dell’intelligence esterna ucraina. “Abituano il mondo alla partecipazione dell’Ucraina all’alleanza. Tali accordi creano la base per l’adesione dell’Ucraina alla Nato, decisa nel 2008 a Bucarest. Questa è la migliore garanzia di sicurezza non solo per l’Ucraina, ma per tutta l’Europa orientale”, conclude.

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