Non è un augurio né una previsione: è una ragionevole certezza. “Berlusconi si dimetterà da senatore”. Emanuele Macaluso, grande vecchio dell’ex Pci e grande amico di Giorgio Napolitano, tanto che i due hanno trascorso come di consueto le vacanze estive assieme, è sicuro: “Un attimo prima che il presidente della Giunta aprirà le votazioni, il Cavaliere si dimetterà”.
I motivi berlusconiani della resa
Macaluso esprime questa certezza seguendo i ragionamenti alla Berlusconi: “Berlusconi – dice l’ex direttore dell’Unità e del Riformista in una intervista al quotidiano Repubblica – non darà mai al centrosinistra la soddisfazione di finire sotto i colpi di una votazione che lo dichiari incandidabile”.
La grazia sgraziata
Macaluso spiega anche perché dal Quirinale non arriverà mai una grazia per Silvio Berlusconi: “Il capo dello Stato, nella sua nota del 13 agosto, lo ha spiegato con estrema chiarezza. Napolitano ha spiegato che lui una grazia estesa anche alla pena accessoria dell’interdizione dei pubblici uffici non la concederà mai. Non è materia di discussione”. Secondo l’ex dirigente del Pci, “una eventuale valutazione sarebbe circoscritta, quando e semmai dovesse arrivare una domanda di Berlusconi al Quirinale, alla condanna principale”.
Scordatevi il voto anticipato
“Il decreto di scioglimento delle Camere non lo firmano certo i falchi del Pdl”, dice Macaluso nell’intervista al quotidiano Repubblica, in cui aggiunge: “Il presidente della Repubblica seguirà sempre gli interessi generali del Paese e non scioglierà mai senza una riforma del Porcellum”.