Riceviamo e pubblichiamo un commento dell’ambasciatore Vicent Tsai, che guida l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia. Davanti all’aumento delle manovre di disturbo cinesi, anche militari, che hanno seguito le elezioni nell’isola, “Taiwan ribadisce un forte impegno a difesa della propria sicurezza e sovranità e si oppone fermamente a qualsiasi tentativo di coercizione o modifica unilaterale dello status quo nello Stretto di Taiwan e a qualsiasi altra minaccia alla pace e alla stabilità della regione”
Le recenti elezioni presidenziali e legislative in Taiwan, che hanno dimostrato la piena sovranità taiwanese oltre che aver confermato la maturità di uno stile di vita libero e democratico, hanno visto un crescente tentativo della Repubblica Popolare Cinese di alterare lo status quo dello Stretto di Taiwan a proprio vantaggio, incrementando l’uso di palloni spia e manovre militari unilaterali. Osserviamo con preoccupazione un aumento delle attività di coercizione cinese, che si manifestano in varie forme, compresa quella economica.
Constatiamo che la Repubblica Popolare Cinese manifesta costantemente l‘intenzione di distorcere il concetto di status quo a proprio vantaggio. È importante di conseguenza sottolineare che Taiwan e la Repubblica Popolare Cinese non sono mai state subordinate l’una all’altra.
Il nostro governo ribadisce la sua ferma posizione riguardo allo status quo nello Stretto di Taiwan e allo status di Taiwan. È necessario rendere chiara questa posizione: lo status quo nello Stretto di Taiwan è rimasto inalterato nel corso degli anni ed è stato un elemento essenziale per il mantenimento della pace nella regione, ma l’assertività cinese mira attivamente a modificarlo.
Taiwan è un Paese sovrano, con un governo direttamente eletto dal popolo, un esercito autonomo e una propria valuta, una stampa libera, un proprio sistema giuridico e soprattutto una propria identità. Taiwan ribadisce un forte impegno a difesa della propria sicurezza e sovranità e si oppone fermamente a qualsiasi tentativo di coercizione o modifica unilaterale dello status quo nello Stretto di Taiwan e a qualsiasi altra minaccia alla pace e alla stabilità della regione.
