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Il Piano Mattei, una strategia politica lungimirante. L’opinione del prof. D’Adamo

Di Idiano D’Adamo

L’Europa è chiamata a definire il suo ruolo nelle relazioni con l’Africa. Ecco il Piano Mattei e l’asse tra Meloni e von der Leyen per un’Europa che vuole garantire gli equilibri internazionali mirando a un modello di sostenibilità pragmatica. Il commento di Idiano D’Adamo, docente di ingegneria gestionale alla Sapienza

Il Vertice Italia-Africa pone Roma al centro dell’agenda globale. Il Piano Mattei, fortemente voluto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, consente al nostro Paese di avere un ruolo da protagonista nello scacchiere della politica internazionale. L’approccio cooperativo con i Paesi africani è molto ambizioso, ma è doveroso per contrastare la “piaga aperta nella nostra umanità” che, come sottolineato da papa Francesco, ha visto la morte di uomini, donne e bambini nel Mediterraneo per cercare di raggiungere l’Europa. Questo Piano concerne non solo la cooperazione culturale ma anche la realizzazione di investimenti nell’energia e nelle infrastrutture.

Potenzialità di un Piano, che sono state sottolineate in una recente pubblicazione scientifica, dove è stato valutato l’apporto dell’idrogeno verde verso gli obiettivi di decarbonizzazione. Esso prefigura un nuovo piano energetico e sociale che concerne l’Italia (ma più in generale l’Europa) e l’Africa. In questo modo, il Piano Mattei, basato su un approccio di condivisione di risorse e competenze, può sostenere il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità globale.

Il contesto attuale vede il Canale di Suez come ago della bilancia dei nuovi equilibri internazionali e una necessaria transizione ecologica e digitale non può materializzarsi creando dipendenze dalle materie prime dei territori asiatici. In tale contesto, il Made in Europa è la bussola che ci può guidare con un ruolo chiave svolto da Meloni, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. I modelli di sostenibilità ideologica, fortemente basati solo sulla protezione ambientale, dimenticano che il concetto di sostenibilità definito dal rapporto Brundtland include anche le opportunità economiche e il benessere sociale.

Questo Piano supportato dagli scambi culturali, con un ruolo da protagonista delle nostre università (con la ministra Anna Maria Bernini) non può prescindere dalla valorizzazione dei più giovani. La sostenibilità pragmatica si basa sul concetto di altruismo e le sentinelle del mattino battezzate da san Giovanni Paolo II difenderanno “la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno” per renderla “sempre più abitabile per tutti”.



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