A Villa Mafalda si è discusso di come evolve la genitorialità e degli strumenti da adottare per garantire la salute fisica e mentale del bambino, dalla prevenzione alla cura. Tutti i dettagli
Comunicazione, collaborazione, resilienza. Questi i pilastri della genitorialità contemporanea. È quanto emerso quest’oggi in occasione dell’evento “Verso una nuova genitorialità: percorsi, sfide e soluzioni nella crescita familiare”, svolto a Roma presso la clinica Villa Mafalda. L’incontro, realizzato con il contributo di Neopharmed gentili e moderato da Alessandra Maria Claudia Micelli, direttore Healthcare Policy e condirettore Formiche, ha riunito esperti di diversi campi per dibattere dell’evoluzione del ruolo genitoriale.
TRANSIZIONE ALLA GENITORIALITÀ
“Genitori non si nasce, si diventa”, ha commentato Alessia Greco, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-costruttivista presso la clinica Villa Mafalda, che ha aggiunto: “È un viaggio che inizia con il desiderio di un figlio, per proseguire durante la gestazione e concretizzarsi con il rientro a casa in tre”. “La gravidanza è connotata da diversi vissuti psicologici e da un’alternanza di emozioni positive e negative – ha spiegato – è una fase importante che consente alla coppia di adattarsi psicologicamente al cambiamento che verrà”. Con la nascita del figlio, poi, si concretizza la transizione alla genitorialità. Questo crea uno stravolgimento totale della routine e della vita familiare a livello pratico, emotivo e relazionale e impone di ridefinire l’identità della coppia da coniugale a genitoriale. “È importante – ha spiegato Greco – normalizzare questa fase di disorientamento e stress, abbattendo il senso di colpa, di inadeguatezza e di vergogna nonché i pregiudizi sociali sul ruolo genitoriale, dal mammo alla donna madre-lavoratrice”. “La coppia è la culla psicologica del bambino” quindi è fondamentale “una chiara divisione dei ruoli e dei compiti nonché la capacità di ritagliarsi dei momenti per la propria intimità e affettività”.
I PRIMI MILLE GIORNI
“I primi mille giorni rappresentano, per il clinico, una finestra di opportunità in cui gettare le basi per la salute globale del bambino”, ha spiegato Martina Capponi, dirigente medico pediatra presso la Clinica pediatrica Policlinico Umberto I. Che ha illustrato otto semplici azioni volte a contrastare le principali cause di morbilità e mortalità nel bambino: assumere acido folico da prima del concepimento, non fumare e consumare alcolici in gravidanza, prediligere l’allattamento al seno esclusivo nei primi sei mesi di vita, far addormentare il neonato in posizione supina per prevenire la morte in culla, tutelare la sicurezza del bambino in casa e in auto, eseguire le vaccinazioni, leggere un libro già dai primi mesi per favorire l’espressività e lo sviluppo cognitivo.
LA COEDUCAZIONE
Sull’importanza delle regole e della sintonia educativa tra i genitori, Maria Elena Raschi, psicologa e psicoterapeuta presso la clinica Villa Mafalda, ha detto: “Bisogna stabilire una linea comune col partner nell’educazione dei figli, fondamentale per far crescere i bambini sereni”. Ma occorre anche “ascoltare e capire le esigenze e le particolarità di ogni figlio senza arrendersi alle prime difficoltà”. Per supportare le coppie nel processo educativo dei propri figli, alla Clinica Villa Mafalda sono stati istituiti dei gruppi sulla genitorialità che promuovono la condivisione delle esperienze personali.
LA PAROLA AGLI ESPERTI
Un altro aspetto fondamentale nel processo è la fiducia nei confronti dei professionisti. “Rivolgersi allo specialista se si hanno dubbi è sempre la strada preferibile”, ha spiegato Ursula Moresi, logopedista presso la clinica Villa Mafalda, facendo riferimento all’abitudine spesso diffusa di confrontarsi con amici e parenti senza però risolvere il problema. “Nella maggior parte dei casi, come ad esempio un eventuale ritardo nell’uso del linguaggio, una piccola visita non invasiva è già di per sé utile a dirimere ogni dubbio”, ha aggiunto.
IL RUOLO DELLA SCUOLA
L’ingresso nella scuola dell’infanzia segna un passaggio fondamentale nella vita del bambino e dei suoi genitori poiché rappresenta il primo vero momento di distacco e di inserimento in un contesto extra-familiare. Secondo Emma Rocca, coordinatrice della scuola dell’infanzia dell’Istituto Villa Flaminia, “i genitori hanno bisogno di essere rassicurati”. Fondamentale offrire l’ascolto e l’empatia, oltre che un ambiente sano e funzionale che avvolga l’intero nucleo familiare. “Genitori e scuola devono prendersi per mano a vicenda nell’interesse del benessere del bambino”, ha concluso Rocca.
UN’ALLEANZA POSSIBILE?
Oggi occorre una solida alleanza educativa tra famiglia, istituzioni scolastiche e sanitarie per poter garantire un’educazione partecipata e di qualità dei bambini di oggi e adulti di domani. Il lavoro di squadra è difatti fondamentale per il percorso di crescita del nucleo familiare e, di conseguenza, della collettività.