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Come sarebbe l’Agenzia anti fake news proposta da Borghi (Iv)

I senatori di Italia Viva hanno depositato il ddl per l’istituzione della struttura per la sicurezza cognitiva. Si affiancherebbe ad Aise e Aisi sotto il Dis, al fine di segnalare attività di guerra ibrida

“Analizzare le informazioni diffuse tramite i mezzi di informazione, comunque denominati, ivi inclusi le piattaforme informatiche e i siti internet, allo scopo di individuare e segnalare attività di ingerenza nei confronti delle istituzioni e della vita democratica della Repubblica, quali tattiche della cosiddetta ‘guerra ibrida’ finalizzate al danneggiamento del corretto funzionamento dei processi democratici, nonché eventuali falsificazioni e campagne di disinformazione preordinate alla manipolazione dell’opinione pubblica e a pregiudicare il normale esercizio delle libertà democratiche”. Questo l’obiettivo dell’Agenzia sulla disinformazione e la sicurezza cognitiva proposta dai senatori di Italia Viva. Enrico Borghi, capogruppo a Palazzo Madama e membro del Copasir, ha depositato ieri il disegno di legge.

Le premesse

“I tentativi di ingerenza di potenze straniere tramite campagne di disinformazione sono molto concreti e giustificano un intervento legislativo urgente che offra all’esecutivo, con il controllo del Parlamento, i migliori strumenti di contrasto a questa minaccia emergente”, scrivono i senatori nella premessa. In questa citano a modello i precedenti europei come l’agenzia Viginum in Francia e l’Agenzia per la difesa psicologica in Svezia. “L’istituzione di un’agenzia per la lotta alla disinformazione permette inoltre di dare attuazione all’Accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra Italia e Ucraina firmato a Kiev il 24 febbraio 2024, che all’articolo 6, lettera C, impegna le parti a cooperare contro le minacce alla sicurezza nazionale di manipolazione informativa, propaganda e disinformazione, oltre a sviluppare programmi di formazione congiunti per professionisti della sicurezza informativa e a svolgere regolari scambi di esperienze”, si legge ancora.

All’interno del Sistema

Il testo prevede che la struttura, che risponderebbe al presidente del Consiglio, rientri nell’ambito del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica istituto con la legge 124 del 2007. Sarebbe, infatti, una terza agenzia, oltre all’Aise e all’Aisi, posta sotto il coordinamento del Dis. L’articolo 2 del disegno di legge recita: l’agenzia “svolge le sue funzioni in coordinamento con il Dis, l’Aise, l’Aisi, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Il direttore

La nomina del direttore, “scelto tra i dirigenti di prima fascia o equiparati dell’amministrazione dello Stato”, spetta al presidente del Consiglio sentiti il Cisr e il Copasir. L’incarico, come quello dei direttori delle altre due agenzie, “ha la durata massima di otto anni ed è conferibile, senza soluzione di continuità, anche con provvedimenti successivi, ciascuno dei quali di durata non superiore al quadriennio”. Il direttore “riferisce costantemente” al Presidente del Consiglio sull’attività svolta e, “al termine di ogni bimestre, trasmette” al Copasir “un rapporto sull’attività svolta e sulle minacce individuate”, si legge ancora nella proposta.

Il personale

Il personale dell’agenzia dovrebbe provenire, stando al disegno di legge, per il 50 per cento da concorsi pubblici con contratti di lavoro a tempo indeterminato; per il 20 per cento da personale delle amministrazioni pubbliche o di diritto pubblico, collocato obbligatoriamente fuori ruolo; per il 30 per cento da personale selezionato attraverso procedure comparative pubbliche, per lo svolgimento di incarichi a tempo determinato, di durata non superiore a tre anni, non rinnovabili prima del decorso di un ulteriore triennio.

Le parole di Borghi

Intervistato nelle scorse settimane da Formiche.net, il senatore Borghi aveva spiegato che lui e i colleghi di partito “con questo disegno di legge” intendono “aprire un dibattito nel Paese”. Rimangono “aperti a qualsiasi possibilità di approfondimento e miglioramento, anche sull’organizzazione”, “prendendo anche in considerazione un’agenzia fuori intelligence ma comunque alle dipendenze della presidenza del Consiglio dei ministri”.



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