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Ecumenica/ Un colpo di reni che spaventa qualcuno

Quella che agli occhi di molti appare come una crisi, per Benedetto XVI si sta rivelando un’opportunità. Il clima che si è creato a causa degli scandali degli abusi sui minori sta di fatto facilitando il compito al Pontefice nel portare a segno alcuni risultati.
Anzitutto nel rapporto con i vescovi. Da troppo tempo certi membri degli episcopati, soprattutto europei, intendevano in maniera piuttosto disinvolta il dovere di agire in “comunione con il Romano Pontefice”. Ora, dopo che le mancanze di alcuni sono finite di fronte agli occhi di tutti, sembra che sia tornato il desiderio di unità, di affidarsi alla guida sicura di chi, oggi più che mai, sembra capace di conservare intatta la rotta della Chiesa.
La crisi sta avendo degli effetti anche nel rapporto delle gerarchie ecclesiastiche con il mondo. Dalle pagine del Corriere, a fine aprile, Ernesto Galli della Loggia ha parlato giustamente di “svolta laica” operata da Benedetto XVI. Direi che più che di una svolta qui si tratta di un processo che va avanti da diverso tempo. È quel cammino, iniziato già sotto il Pontificato di Wojtyla, in cui la Chiesa sta diventando sempre meno clericale e più concentrata nella sua missione di portare Dio al mondo. Le nuove norme del 2001 sugli abusi – approvate da Giovanni Paolo II ed elaborate dall’allora Card. Ratzinger – erano proprio in questa linea: porre rimedio ai pasticci che, talvolta, si erano verificati localmente a causa di errori di valutazione da parte di vescovi (pochi ma sufficienti a creare lo scandalo) che avevano confuso il loro dovere di essere capi spirituali con quello di essere dei capi tout court.
Come hanno fatto notare diversi commentatori, anche non cattolici, la crisi sta permettendo alla Chiesa di mostrare la sua stoffa. Quale altra istituzione di questi tempi – in cui sembra non esista altro comandamento che perpetuare se stessi e i propri interessi – avrebbe il coraggio di agire per il bene senza compromessi, affrontando i problemi a viso aperto, anche rischiando la propria buona fama?
Viene da chiedersi perché il bubbone della pedofilia sia scoppiato solo oggi e non diversi anni fa, quando si iniziò a parlare delle vicende americane sui giornali. Allora i cronisti, pur registrando gli scandali, furono molto più teneri e accomodanti. Eppure oggi, rispetto allora, non ci sono grandi novità. O forse una sì: la Chiesa guidata da Benedetto XVI sta compiendo passi decisivi in quel cammino che la rende sempre più autentica e determinata a rispondere alle sfide del mondo. Vuoi vedere che qualcuno se n’è accorto?


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