Skip to main content

Quali priorità per le spie di Sua Maestà? L’articolo (poi rimosso) del Telegraph

L’invasione russa dell’Ucraina, le attività cinesi e i gruppi iraniani sarebbero la nuova priorità per MI5. Ma l’articolo viene rimosso a poche ore dalla pubblicazione e dopo che molti esperti avevano espresso il loro scetticismo

Un articolo del quotidiano britannico Telegraph sulle priorità di MI5, il servizio d’intelligence britannico diretto da Ken McCallum (foto) che si occupa di sicurezza interna, è stato rimosso dopo poche ore dalla pubblicazione. Alcune fonti governative anonime spiegavano che l’aumento delle attività di spionaggio da parte di funzionari e agenti russi (in particolare dopo l’invasione dell’Ucraina) e cinesi ma anche di gruppi criminali iraniani avrebbe spinto le autorità a chiedere al servizio di riorientare i propri sforzi di controspionaggio dando priorità a queste minacce piuttosto che all’antiterrorismo. Secondo una fonte l’antiterrorismo “non è stato declassato” bensì “è stato reso prioritario insieme” a quelle che sarebbero le nuove priorità, ovvero Russia, Cina e Iran. È verso di esse, però, che il carico di lavoro “si è decisamente spostato”.

In poche ore l’articolo ha ricevuto diverse reazioni, molte delle quali frutto di un certo scetticismo verso il presunto riorientamento. “Fino al prossimo attacco terroristico e a quel punto si chiederanno ‘dov’eri?!?!’”, ha scritto Rory Cormac, dell’Università di Nottingham. L’idea che le agenzie si riorientino “trascura il fatto che negli ultimi anni si è già registrato un aumento del numero di minacce a livello statale” e “le agenzie sono pienamente consapevole della minaccia”, ha osservato Dan Lomas, anche lui dell’Università di Nottingham. “Questa è una lettura miope”, ha commentato Kabir Taneja, dell’indiana Observer Research Foundation, secondo cui la sfida con Cina e Russia sta dando “più spazio di manovra ai gruppi terroristici, non meno”. L’Institute for the Study of War ha dichiarato, nel suo bollettino quotidiano, che “si astiene dal pubblicare ulteriori dettagli dell’articolo fino a quando il Telegraph non fornirà ulteriori dettagli sulla rimozione dell’articolo”.

Le obiezioni vanno tutte nella stessa direzione: non può esistere un bipolarismo competitivo che vede da una parte l’antiterrorismo e dall’altra la sfida delle autocrazie. E se esistesse, sarebbe un regalo sia al terrorismo sia alle autocrazie. A fronte della diminuzione della pressione militare sui gruppi terroristici in tutto il mondo, c’è il rischio che questi trovino spazio e tempo per riorganizzarsi. In questo contesto, gli Stati Uniti, per esempio, stanno optando per operazioni antiterrorismo “over-the-horizon” utilizzando velivoli a pilotaggio remoto nei Paesi in cui non hanno una presenza a terra.



×

Iscriviti alla newsletter