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Il Sole arrostisce i magistrati sull’Ilva

Ovviamente i toni sono compassati, come si conviene a un quotidiano tecnico e specializzato in economia. Eppure anche il confindustriale Sole 24 Ore a volte s’inalbera, ma lo fa con un contegno tipico della casa confindustriale squinziana e della direzione napoletaniana.

Il quotidiano diretto da Roberto Napoletano infatti oggi dedica il titolo di apertura alla questione Ilva (“Ilva, il governo preme sui Riva”), l’editoriale di prima pagina, diverse pagine all’interno e due analisi.

L’editoriale di Alberto Orioli si concentra in diversi rilievi rispetto all’ipotesi che sta valutando l’esecutivo sul commissariamento dell’azienda come soluzione all’impasse: “All’errore di aver contrapposto il diritto inviolabile alla salute e alla vita, si rischia di aggiungere un altro errore: quello di mettere in discussione anche il diritto alla libertà di impresa”.

Ma le critiche non si concentrano solo sulle ipotesi al vaglio del governo ma anche e soprattutto sulle ultime decisioni della magistratura che hanno indotto i vertici del gruppo siderurgico a cessare tutte le attività italiane. E’ Paolo Bricco, in un’analisi intitolata soffusamente “Urgente una soluzione per liberare l’intera filiera”, a concentrarsi sull’opera della magistratura: “I magistrati di Taranto hanno una vaga idea dei meccanismi minimi di funzionamento di un tessuto industriale, complesso e articolato, fragile e delicato, come quello italiano”, si chiede all’inizio il giornalista del Sole.

La domanda iniziale si tramuta in un interrogativo finale indirizzato a nomi e cognomi precisi: “Dottor Sebastio e dottoressa Todisco, in quale articolo del codice è scritto che i commercianti di rottame lombardi e i forgiatori dell’Alto Canavese devono pagare? Urge soluzione”.

Per informazioni, commenti e analisi ecco lo speciale che Formiche.net ha dedicato al caso Ilva.

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