Dopo l’ennesimo incidente e i provvedimenti del Pentagono, la vicenda dei V-22 Osprey arriva al Congresso. Durante l’audizione al comitato preposto della Camera dubbi del Pentagono e critiche dai rappresentanti
Semaforo arancione per gli V-22 Osprey: si potrebbe ripartire a metà 2025, o non ripartire affatto. Questo è quanto emerso da un’audizione di ufficiali del Pentagono presso il sottocomitato che si occupa di Sicurezza nazionale all’interno dell’influentissimo Oversight and accountability committee (traducibile con “supervisione e responsabilità”) della Camera dei rappresentanti Usa.
Il V-22 è un velivolo multiruolo che sarebbe specializzato in operazioni speciali. Posizionando due eliche sul finire delle ali fisse, esso unisce le capacità verticali di un elicottero con la velocità e la portata di un aereo. L’Osprey, sviluppato da Bell e Boeing, è entrato in servizio nel 2007, al termine di una lunga fase di sviluppo iniziata nel 1988, ed è ora utilizzato dai Marines, Aeronautica e Marina statunitensi, oltre all’Esercito giapponese.
Ciò che contraddistingue questa macchina, però, è un record macabro, determinato da un difetto di fabbricazione relativo alla frizione del motore: 64 membri delle Forze armate hanno perso la vita in incidenti dell’Osprey, inclusi venti negli ultimi due anni. L’ultimo di questi è avvenuto a marzo a largo della costa giapponese e, costando la vita di otto aviatori, ha portato il Pentagono a limitare le operazioni del V-22 ad una capacità limitata (i voli e le missioni devono rimanere in un range di mezz’ora da un aeroporto utilizzabile). Da qui, appunto, l’audizione alla Camera.
Nel corso di questa, l’ammiraglio Carl Chebi, capo del Naval air systems command (comando dei sistemi aerei navali), ha dichiarato “non certificherò il ritorno del V-22 a missioni non limitate fino a quando non sarò soddisfatto di aver sufficientemente risolto i problemi che potrebbero compromettere la sicurezza del velivolo”, concludendo che “mi aspetto che questo non succederà prima della metà del 2025”.
Ancora più scettico il Rappresentante Stephen Lynch (democratico del Massachusetts), autorevole membro dell’Oversight and accountability committee, sedendovi dal 2001. Per Lynch, il velivolo non è sicuro e se un altro Osprey dovesse cadere prima che la nuova frizione sia introdotta il programma terminerebbe, riflettendo “pertanto, perché non li dismettiamo adesso e facciamo sì che i nostri coraggiosi Marines e aviatori non cadano in questi aeromobili?”.