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G7 e Global South, l’importanza della diplomazia economica. Il caso Enel

I vertici del gruppo, guidati dall’ad Cattaneo, hanno incontrato il presidente Lula impegnandosi con investimenti nei prossimi tre anni. Significativo anche l’incontro con Milei. Il G7 in Puglia ha messo in luce non solo la capacità di Enel di attrarre e gestire grandi investimenti, ma anche la volontà dell’Italia di porsi come mediatore e facilitatore nelle dinamiche economiche globali

Il recente summit del G7 in Puglia ha rappresentato un momento cruciale per la diplomazia economica italiana, con Enel al centro delle trattative internazionali. Questo incontro, svoltosi tra il 13 e il 15 giugno, ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha sostenuto con forza il ruolo di Enel come ponte strategico tra l’Italia e importanti economie emergenti come Brasile e Argentina.

La presenza del ceo di Enel, Flavio Cattaneo, insieme al direttore delle Relazioni Esterne, Nicolò Mardegan, ha sottolineato l’importanza della multinazionale italiana nel panorama energetico globale. Durante il G7, Cattaneo ha avuto incontri significativi con il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il ministro per le Miniere e l’Energia Alexandre Silveira, focalizzati su un ampliamento degli investimenti in Brasile. Enel si è impegnata a investire venti miliardi di reais nei prossimi tre anni, una cifra che rappresenta quasi il doppio rispetto ai precedenti accordi, e a potenziare le infrastrutture per evitare blackout futuri.

Questa strategia di investimento massiccio risponde non solo a necessità economiche, ma anche a considerazioni di resilienza climatica. Gli eventi estremi del 2023 hanno messo in luce la vulnerabilità delle reti elettriche brasiliane, spingendo Enel a proporre un piano di interventi che include un aumento del 75% nei capex rispetto al passato, con l’obiettivo di migliorare significativamente la qualità del servizio. Questo non è solo un investimento economico, ma un chiaro segnale di come le aziende possano e debbano rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici. L’intervento del Presidente Lula, che ha accolto positivamente questi sviluppi, indica una convergenza di interessi tra il governo brasiliano e Enel. La promessa di rinnovare il contratto con l’azienda italiana, condizionata al mantenimento degli impegni di investimento, rappresenta una dimostrazione di fiducia e una scommessa sul futuro energetico del Brasile.

In seguito agli eventi meteorologici estremi il governo brasiliano aveva ordinato l’apertura di un procedimento disciplinare contro il distributore, come riporta Uol. Ora l’azienda ha deciso di ampliare il numero di dipendenti nel Paese e di aumentare gli investimenti nella qualità e nella sicurezza della fornitura, scrive la rivista brasiliana Veja.

Lula si è detto pronto a rinnovare i contratti di concessione con l’azienda italiana a cambio di nuovi investimenti. I dirigenti di Enel “hanno preso un impegno: invece di investire 11 miliardi di reales (circa 2 miliardi di euro, ndr), ne investiranno 20 (circa 3,5 miliardi, ndr) nei prossimi tre anni garantendo che non ci saranno più blackout ovunque siano responsabili dell’energia”, ha detto Lula sottolineando un investimento quasi raddoppiato. Alexandre Silveira, ministro dell’Energia, ha annunciato in questo senso la presentazione di una proposta formale al presidente la prossima settimana. Oltre alla metropoli di Sao Paulo, Enel distribuisce energia anche negli stati di Ceará, Goias e Rio de Janeiro. Il gruppo italiano è anche presente nel Paese con le centrali Enel Green Power Cachoeira, Volta Grande ed Enel Generación Fortaleza.

Dall’altra parte dell’Atlantico, in Argentina, Enel ha intensificato i contatti con figure chiave come il presidente Javier Milei, segnalando un interesse continuo nel mercato argentino.

A marzo, il gruppo aveva deciso di sospendere la vendita di Edesur, una società argentina di distribuzione di energia elettrica che appartiene al suo gruppo e che stava cercando di vendere da tempo. Una decisione che aveva confermato la fiducia dei dirigenti di Enel nei confronti del piano di deregolamentazione dell’economia del nuovo governo liberista di Buenos Aires.

Il gruppo, spiegano i media argentini, si è detto disposto a offrire il suo contributo per superare la sfida storica della transizione energetica sostenendo l’inclusione dei Paesi nella catena del valore globale dell’energia a zero emissioni. Durante l’incontro, i rappresentanti dell’azienda hanno espresso le loro aspettative sul percorso del governo e sulle riforme economiche in corso, in particolare sulle deregolamentazioni proposte nella Legge fondamentale per il settore energetico, scrive Noticias Argentinas. Come ricorda Ambito, in Argentina, Enel è l’operatore della società di distribuzione di energia Edesur e della diga idroelettrica di El Chocón.

Questi incontri, avvenuti nel contesto del G7, sottolineano la capacità di Enel di agire come attore chiave nella diplomazia economica, stabilendo relazioni che vanno oltre il semplice business per diventare parte integrante delle strategie di sviluppo nazionale.

Il G7 in Puglia ha dunque mostrato come l’Italia, attraverso Enel, stia giocando un ruolo fondamentale nella ridefinizione delle dinamiche energetiche globali. La presenza di Meloni a fianco di Cattaneo nelle negoziazioni evidenzia un modello di collaborazione pubblico-privato che potrebbe servire da esempio per altri Paesi. Questo tipo di diplomazia economica non solo rafforza le relazioni bilaterali, ma contribuisce anche alla stabilità e alla crescita economica delle nazioni coinvolte.

Analizzando questi sviluppi, emerge chiaramente che l’Italia sta sfruttando la sua posizione nel G7 per promuovere un’agenda di crescita sostenibile e di collaborazione internazionale. La scelta di puntare su Enel, con le sue competenze tecniche e la sua capacità di investimento, dimostra una visione strategica che mira a consolidare l’influenza italiana nelle economie emergenti, offrendo al contempo soluzioni concrete alle sfide energetiche e climatiche.

Questa strategia si inserisce nel più ampio contesto del Piano Mattei per l’Africa, promosso dal governo italiano, che mira a coinvolgere maggiormente i Paesi del Global South nei processi decisionali del G7. Tale piano è orientato a valorizzare le risorse e le capacità dei Paesi africani e sudamericani, promuovendo una logica di sviluppo inclusivo e non colonialista. Il coinvolgimento del Global South non solo rafforza le relazioni diplomatiche e commerciali, ma rappresenta anche un importante passo verso una maggiore equità geopolitica.

In conclusione, il G7 in Puglia ha messo in luce non solo la capacità di Enel di attrarre e gestire grandi investimenti, ma anche la volontà dell’Italia di porsi come mediatore e facilitatore nelle dinamiche economiche globali. Questo approccio integrato e proattivo rappresenta una strada percorribile per rafforzare la posizione dell’Italia nel contesto internazionale, promuovendo al contempo uno sviluppo sostenibile e resiliente.

 



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