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Le sfide per una Europa più umana e fraterna. L’analisi di D’Adamo

Di Idiano D’Adamo

Le sfide da affrontare sono molte, ma con un clima politico sereno e un contrasto all’immobilismo decisionale e alla politica del non fare, il sogno di rendere il proprio Paese più sostenibile può diventare realtà. Il Presidente Sergio Mattarella sottolinea che non si può prescindere dall’Italia in Europa. Il commento di Idiano D’Adamo, docente alla Sapienza ed esperto internazionale di sostenibilità

“Grazie per questo dialogo. In virtù della vostra iniziativa, della vostra intelligenza, non è stato un monologo, è stato un vero dialogo”, erano le parole con cui San Giovanni Paolo II si rivolgeva ai giovani nel 2000. Le sue sentinelle del mattino vogliono continuare a far veicolare questo messaggio perché se non diamo ascolto ai giovani, gli neghiamo il futuro. Chi di noi lo ha già fatto?

La sostenibilità è la bussola che guida il nostro cammino. Una recente pubblicazione scientifica di Cristina Di Carlo, Massimo Gastaldi, Edouard Nicolas Rossi e Antonio Felice Uricchio e chi scrive ha analizzato 105 indicatori relativi al Benessere Economico Sociale (BES) e 139 indicatori relativi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) proposti da Istat e suddivisi a livello regionale italiano. I risultati evidenziano che il Nord-Est performa molto bene e che i valori del Centro sono similari a quelli del Nord-Ovest. Il potenziale del Sud non è ancora stato sfruttato in modo completo ed efficiente.

Questo lavoro non ha voluto evidenziare le differenze territoriali, ma ha cercato di suggerire azioni per valorizzare i contributi di sostenibilità di tutte le regioni. In questa direzione, il concetto di Made in Italy (fortemente voluto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro Adolfo Urso) mira a supportare lo sviluppo di un modello innovativo e sostenibile basato sulla cooperazione territoriale e sulle relative sinergie, massimizzando così l’utilizzo di risorse e competenze per accrescere la competitività globale.

“Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”, le parole del nostro Inno ci suggeriscono che è il momento di essere uniti per contare di più in Europa. Il modello della sostenibilità pragmatica, orientato ad affrontare in modo serio il cambiamento climatico, richiede soluzioni che generino benefici per tutti gli stakeholders. La lungimiranza delle scelte verso il futuro includono valutazioni d’impatto territoriale ex-ante ed analisi di sostenibilità che dimostrino i relativi vantaggi ambientali, economici e sociali. Tali aspetti sono ben delineati nel parere “Una transizione giusta per tutte le regioni dell’Ue” del presidente Marco Marsilio.

Il Piano Mattei, le risorse e le competenze di cui l’Italia dispone sui temi della green economy e della circular economy sono basilari per un’Europa più sostenibile ed altruista. Occorre infatti una coscienza ecologica che mira a ripristinare il rapporto uomo-natura con “il coraggio di impegnarci con umiltà e perseveranza per migliorare noi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna”.



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