Novartis, leader nell’area della salute con farmaci innovativi, ha ricevuto il premio “Innovazione digitale” nel corso degli Healthcare Awards che si sono tenuti oggi a Bari
L’innovazione tecnologica sta rivoluzionando il panorama dell’healthcare, offrendo un supporto sempre più efficace. Per garantire che questa trasformazione abbia un impatto significativo, è fondamentale però assicurare l’accesso alle tecnologie innovative a cittadini e pazienti per la diagnosi e la cura. È questa la missione di Novartis, tra i leader mondiali nell’area della salute con farmaci e soluzioni innovativi per prolungare e migliorare la vita dei pazienti. Ecco le aree di attività dell’azienda svizzera con una presenza consolidata in Italia.
LEADER DELL’INNOVAZIONE
L’azienda è tra le realtà farmaceutiche più impegnate sul fronte dell’innovazione, a cui destinerà 350 milioni di euro entro il 2025 per potenziare la capacità di innovazione scientifica nel nostro Paese, aumentando al contempo la capacità produttiva dei suoi stabilimenti, a partire dai due poli di eccellenza di Torre Annunziata e di Ivrea. Stabilmente ai vertici nazionali nel campo della ricerca clinica, è l’azienda farmaceutica con il più alto numero di studi clinici in Italia, compresi quelli di Fase 1: più di 220.
AREE DI ATTIVITÀ
Con le sue attività, focalizzate nel business dei farmaci altamente innovativi, l’azienda svolge un ruolo di primo piano nelle sue cinque aree terapeutiche: cardiovascolare, immunologia, neuroscienze, tumori solidi, ematologia. È inoltre, pioniera nello sviluppo di piattaforme tecnologiche, come quelle delle terapie avanzate geniche e cellulari, radioligandi, farmaci a base di siRna.
NOVARTIS IN ITALIA
Con una presenza radicata e ben consolidata in Italia, Novartis si distingue come una delle principali realtà industriali operanti nel Paese, con attività produttive rivolte ai mercati mondiali. La produzione farmaceutica si concentra a Torre Annunziata (Napoli), uno dei maggiori poli industriali del gruppo, dove vengono prodotti farmaci in forma solida: 132 milioni di confezioni nel 2023, destinati a oltre cento Paesi. Lo scorso febbraio 2024, l’azienda ha inaugurato una nuova area di produzione dello stabilimento produttivo a Torre Annunziata per circa 1.000 metri quadri aggiuntivi di tecnologia al servizio del paziente. Un importante hub per l’innovazione e polo d’attrazione per imprese e start up ad alta intensità di ricerca scientifico-tecnologica. Il polo di Colleretto Giacosa, in provincia di Torino, inoltre rappresenta l’ultima frontiera della medicina nucleare di precisione in oncologia, in cui è stato scoperto il primo farmaco a base di radioligandi frutto della ricerca made in Italy svolta qui. Il sito si è appena ampliato con l’inaugurazione di un nuovo stabilimento. La strategia dell’azienda è quella di rafforzare in modo significativo il polo piemontese, dato anche il ruolo di primaria importanza che esso ha assunto sui mercati globali come eccellenza manifatturiera.
TELEMEDICINA: IL PROGETTO HERMES
Il Progetto Hermes – Implementation Science: modelli operativi per la gestione digitale del paziente cronico nasce da un partenariato tra Regione Puglia e Novartis. Tra gli obiettivi principali, l’identificazione, lo sviluppo e l’implementazione di modelli operativi per la gestione digitale dei pazienti cronici complessi regionali al fine di garantire una migliore “patient centered, virtual care”, ovvero migliorare i percorsi assistenziali e la prossimità delle cure attraverso la telemedicina. In perfetto allineamento con quanto previsto dal recente Dm 77 e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il progetto si propone di rivoluzionare la gestione delle patologie croniche, offrendo soluzioni innovative che pongono il paziente al centro del sistema di cura.
L’APPROCCIO
Il programma si basa sulla Care delivery value, una metodologia consolidata che consente di analizzare una condizione patologica in modo integrato durante l’intero Patient journey, dallo screening iniziale al follow-up. Un passo avanti nella gestione dei casi cronici complessi verso un modello di assistenza sanitaria che sia realmente centrato sul paziente, multidisciplinare e integrato. Ma anche un esempio concreto di come l’interazione tra i vari setting assistenziali, come gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali e le case di comunità, assicuri una continuità assistenziale migliorando significativamente la qualità delle cure e l’esperienza complessiva del paziente.