L’anno scorso sono state oggetto di screening 727 operazioni, di cui 577 notifiche e 150 prenotifiche. Due i casi di veto/opposizione. In aumento anche l’utilizzo delle prescrizioni per mitigare i rischi alla luce del contesto internazionale
La tendenza delle notifiche e prenotifiche ai sensi della normativa Golden Power è “crescente”. È quanto si legge nella Relazione in materia di poteri speciali per l’anno 2023, consegnata alle Camere lunedì dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
I numeri di notifiche e prenotifiche
Parlano i numeri: l’anno scorso sono state oggetto di screening 727 operazioni, di cui 577 notifiche e 150 prenotifiche. Quest’ultimo strumento di semplificazione, previsto dal 2022 e “ormai a regime”, “ha contribuito a determinare una lieve flessione, su base annua, delle operazioni oggetto di notifica”, recita il documento. Energia, trasporti, comunicazioni e gli altri settori coperti dal Regolamento europeo sugli investimenti esteri diretti assorbono 508 notifiche e 140 prenotifiche; difesa e sicurezza nazionale 55 notifiche e 10 prenotifiche; le restanti 10 notifiche riguardano la tecnologia 5G. Le attività hanno, dunque, registrato un incremento dell’11,7 per cento rispetto all’annualità precedente, quando erano pervenute 651 operazioni, di cui 608 notifiche e 43 prenotifiche.
I casi di veto e opposizione
Oltre la metà delle operazioni del 2023 è risultata al di fuori dell’ambito di applicazione, con una percentuale di inapplicabilità più elevata per le prenotifiche. Un dato, quest’ultimo, che è “in coerenza con la ratio” dell’istituto, si legge ancora. I casi di veto e opposizione si sono ridotti alla metà rispetto al 2022, passando da quattro a due (Safran/Microtecnica e Petro Mat Fzco/Fbm Hudson Italiana – in merito a quest’ultima società bergamasca, il governo Meloni si è opposto anche alla vendita a BM Carpenterie Oil & Gas S.r.l. e Officine Piccoli S.p.a.). Al contempo si è registrato un lieve incremento nell’utilizzo delle misure di mitigazione “che riflette l’aumento del numero di operazioni pervenute e il mutato contesto internazionale”, segnato cioè dagli sforzi di de-risking rispetto alle dipendenze strategiche da Stati come Russia e Cina alla luce della pandemia Covid-19 e della guerra in Ucraina.
Gli esiti
Nel 2023, il governo ha esercitato i poteri speciali in 30 occasioni. Tra queste, come detto, due procedimenti si sono conclusi con l’esercizio dei poteri speciali con l’opposizione all’acquisito di partecipazioni. Nei restanti casi, 20 notifiche sono state oggetto di esercizio dei poteri speciali con condizioni o prescrizioni e otto piani annuali 5G, o relativi aggiornamenti, sono stati approvati con l’apposizione di specifiche prescrizioni Inoltre, 222 notifiche rientranti nell’ambito applicativo di riferimento si sono concluse con una delibera di non esercizio dei poteri speciali. Tra queste, 51 hanno riguardato operazioni attuate all’interno del medesimo gruppo societario. Infine, 317 notifiche, si sono concluse con una decisione di non applicabilità della normativa.