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Stop all’anti-italianismo che danneggia il Paese. Il monito di Mantovano

Il sottosegretario con delega alla sicurezza della Repubblica è intervenuto all’evento “Le culture dell’intelligence economica nell’infosfera” al The Dome del Campus Luiss. Ecco le sue parole e quelle di Carabellese (Meridian Group), Ciocca (OpenFiber), Frattasi (Acn) e Tagliaretti (Eccc), intervenuti dopo i saluti di Boccardelli, Donnarumma (Fs) e Quagliariello

L’allarmismo sulla stabilità politica ed economica dall’Italia è “tanto errato quanto produttivo di effetti per noi improduttivi”, ha dichiarato Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Il sottosegretario ha chiuso i lavori del seminario odierno “Le culture dell’intelligence economica nell’infosfera” al The Dome del Campus Luiss. Nel suo intervento, ha criticato duramente “l’anti-italianismo” che spesso circola anche sull’infosfera e tramite report indipendenti “che tali non sono”.

Inoltre, i racconti anti-italiani “trascurano” alcuni elementi, come la stabilità politica dall’ottobre 2022, ha proseguito Mantovano. Per dimostrarlo, ha raccontato che dopo le elezioni europee il governo ha ricevuto molte richieste di contatto da governi extra-Ue che “guardano a noi con interesse e fiducia”. In questo clima, il governo ha deciso di lanciare il Piano Mattei, fondato su partenariati pubblico-privati per contrastare la penetrazione di Russia e Cina in Africa, ha proseguito sottolineando il cambio di passo rispetto al passato in cui l’Italia perdeva commesse perché non sapeva fare sistema.

Le ragioni del seminario

Oggi più che mai è fondamentale dotarsi di strumenti efficaci per conoscere preventivamente, per analizzare e per fornire al decisore politico le informazioni necessarie per tutelare gli asset e agire nelle migliori condizioni competitive possibili.

Lo aveva evidenziato anche il generale e prefetto Mario Mori (presente oggi in sala) in un’intervista rilasciata a Formiche.net un mese fa: “Ormai l’intelligence economica ha assunto una rilevanza eccezionale. Oggigiorno fare la guerra con eserciti costa di più e rende di meno. Conquistare mercati acquisendo imprese e promuovendo attività di lobbying dà lo stesso risultato: prevalere sull’avversario”, ha spiegato l’ex comandante del Ros dei Carabinieri e direttore del Sisde.

La discussione

Dopo i saluti istituzionali del neo-rettore Paolo Boccardelli e di Stefano Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato Italiane, Alessandra Migliaccio, giornalista di Bloomberg News, ha lasciato la parola al professor Gaetano Quagliariello, al primo evento da direttore della Luiss School of Government, per l’introduzione ai lavori. Proprio per quanto spiegato in precedenza, si tratta di un’iniziativa “tempista”, ha spiegato Quagliarello che ha ereditato il ciclo di incontro dal suo predecessore, il professor Giovani Orsina.

Il keynote speech

“Siamo sempre e costantemente connessi con l’infesfera”, ha spiegato il keynote speaker, Aldo Carabellese, Head of International Services and Operations di Meridian Group, società italiana che si occupa di cyber-intelligence. Da qui, nasce il concetto di “onlife”, ha aggiunto. “La capillarità e l’accessibilità dell’infosfera rendono sempre più urgente la diffusione di una cultura della sicurezza integrata e partecipata a tutti i livelli, dal singolo inteso come civis, alle istituzioni pubbliche e al tessuto economico nazionale”, ha dichiarato ancora.

Qualche numero presentato da Carabellese: l’Italia rappresenta il 2% del prodotto interno lordo mondiale e lo 0,7% della popolazione, ma nel 2023 ha subito l’11% degli attacchi globali (erano il 3,4% del 2021 e un 7,6% del 2022). Considerando gli investimenti in cybersicurezza, nel 2023 l’ltalia ha speso 2,149 miliardi di euro pari a circa 0,12% del prodotto interno lordo; mentre altri Paesi europei confrontabili, come la Francia e la Germania, spendono il doppio; gli Stati Uniti spendono lo 0,3%.

La tavola rotonda

Alla tavola rotonda, moderata da Migliaccio, hanno preso parte Paolo Ciocca, professore alla Luiss School of Law e presidente di Openfiber, Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza, e Luca Tagliaretti, direttore esecutivo del Centro europeo di competenza sulla cybersicurezza.

Nell’intelligence economica “le alleanza tradizionali”, come Unione europea e Nato, “valgono laddove ci sono gli interessi comuni”, ha spiegato Ciocca. “Per tutto il resto, con qualche eccezione, le alleanza non ci sono”, ha aggiunto. Un altro punto sollevato da Ciocca è quello dell’intelligence economica che si si gioca soprattutto in ambito civile, e ciò pone importanti “sfide” nel reclutamento del personale del comparto. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale collabora con Abi e CertFin, ha voluto ricordare il direttore Frattasi sottolineando che “chi non protegge la sicurezza programma il fallimento” come diceva Kevin Mitnick, probabilmente il più celebre degli hacker. Tanti i passi avanti compiuti dall’Unione europea recentemente, come la direttiva Nis 2 e il regolamento Dora. Alla nuova Commissione europea spetterà “armonizzare” tutti questi processi, ha spiegato Tagliaretti, che ha sottolineato la missione del Centro che dirige nel consolidare la competitività europea nel settore.

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