La visita in corso in Brasile del Presidente Sergio Mattarella mette in evidenza l’importanza di un sistema Paese che sa coniugare le esigenze istituzionali a quelle economiche, come evidenziato dalla presenza di Flavio Cattaneo, ad di Enel, nella delegazione che ha incontrato il presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Un bilaterale che ha suggellato un fine lavoro diplomatico che ha permesso di ricucire il rapporto fra Enel e l’amministrazione brasiliana
I viaggi istituzionali di un capo dello Stato vengono spesso, superficialmente, derubricati come formalità di protocollo, legate ad antiche tradizioni di rapporti tra corti e palazzi.
La visita in corso in Brasile del Presidente Sergio Mattarella mette, al contrario, in evidenza l’importanza di un sistema Paese che sa coniugare le esigenze istituzionali a quelle economiche, come evidenziato dalla presenza di Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Enel, e da Nicolò Mardegan, direttore Relazioni esterne, nella delegazione che ha incontrato il presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Un bilaterale che ha suggellato un fine lavoro diplomatico che ha permesso di ricucire un rapporto, quello tra il gruppo industriale energetico italiano e l’amministrazione brasiliana, che aveva mostrato alcuni segni di fragilità negli ultimi anni.
L’operato prezioso del Quirinale ha dato seguito al lavoro svolto dalla presidenza del Consiglio durante il recente G7 di Borgo Egnazia, quando la premier Giorgia Meloni invitò Cattaneo all’incontro italo-brasiliano con lo stesso Lula e il ministro per le Miniere e l’Energia, Alexandre Silveira. Un approccio, quello della presidente del consiglio, già visto nell’elaborazione del Piano Mattei sull’Africa, dove le principali realtà industriali italiane sono dirette protagoniste della geopolitica nazionale.
In Brasile, nello specifico, il percorso coordinato pubblico-privato, ha consentito di recuperare un rapporto storico e strategico. Un lavoro andato a buon fine come dimostrano gli ingenti investimenti nelle attività energetiche brasiliane che prevede il piano industriale Enel 2024-26, il primo del nuovo vertice, dove si passa da 2,5 a 3,7 miliardi di dollari.
L’accordo firmato da Cattaneo con il rettore di Unicamp, Antonio Jose de Almeida Meirelle, certifica, inoltre, l’intenzione del gruppo industriale di investire anche nella formazione di nuove professionalità locali nella transizione energetica.
Del resto, come riconosciuto dal presidente Lula durante la conferenza stampa congiunta con Mattarella, l’Italia rappresenta un partner privilegiato per il Brasile nel settore energetico. “I parchi eolici e fotovoltaici delle aziende italiane e il loro interesse per l’idrogeno verde mostrano la potenzialità da sfruttare in quest’area. Un esempio è l’investimento di oltre 2 miliardi di real nel complesso eolico di Aroeira a Bahia realizzato da Enel”. Un posizionamento che Mattarella non intendeva perdere.