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Inchiostri extra

Carlo Patrignani (a cura di), Diversamente ricchi,
Castelvecchi, pp. 192, euro 17,50
Socialismo, ancora tu? La parola, che sembrava in disuso e impronunciabile pochi anni fa, riprende attrattiva nelle capitali europee. Il titolo di copertina è la vittoria di Hollande, ma all’interno si muove già, e non da ieri, una riflessione che vuole invertire i paradigmi della terza via e del compromesso socialdemocratico-liberale, anche perché non ne ritrova le condizioni nella realtà (la centralità dello Stato nazionale, l’ascesa del ceto medio, la forza organizzativa dei partiti di massa). E allora ben venga questo saggio a più mani, ma in cui il contributo fondamentale, per chiarezza e ampiezza di visione, è di Carlo Patrignani, che ancora una volta è andato a riprendere la figura di Riccardo Lombardi, cui due anni fa aveva già dedicato il suo sorprendente Lombardi e il fenicottero. Lombardi, leader storico della sinistra socialista, si presta a varie interpretazioni. Può essere recuperato al filone anti-capitalista e anti-finanziario odierno, e forse come precursore della linea neokeynesiana anti-austerity europea (questa, a nostro avviso, è l’opzione più debole); oppure come intellettuale, libero e radicale nell’accezione anglosassone, in cerca di un nuovo modello di sviluppo post-materialista (e quindi, in qualche misura, anche post-socialista). Oltre a queste domande sta comunque il valore segnaletico di un’opera di riflessione in cui parlano protagonisti della sinistra come Susanna Camusso, Guglielmo Epifani e Stefano Fassina.
 
Gennaro Tedesco,
L’Italia meridionale peninsulare nella storiografia bizantina (sec VI-XIV),
Edizioni Spolia, pp.164, euro 21
Il rapporto tra l’Italia e l’Europa orientale è una questione complessa, che certamente attraversa la nostra storia anche recente (basti solo pensare alla politica balcanica attuata da Roma nel XX secolo) e che richiede e richiederà un supplemento di indagini storiche. Questo saggio sull’Italia meridionale bizantina è un esempio significativo di quello che si dovrebbe e si potrebbe fare in questa direzione. Si può sperare che un’attenta e scrupolosa analisi che faccia parlare le fonti nel loro contesto secondo il metodo adottato da Gennaro Tedesco (ricercatore dell’Ansas-Ntl di Milano) possa aprire nuovi spazi di riflessione non solo per l’oggi, ma anche per il domani e il dopodomani. Nel rapporto tra mondo cattolico-latino e mondo slavo-ortodosso si giocano infatti molte possibilità di definirsi a partire da un’identità occidentale meno monolitica, più aperta alla sfida della complessità dell’era post-globalizzazione. Le compenetrazioni reciproche, che nella punta dello Stivale hanno dato i risultati più splendidi nel Medioevo, ci offrono intanto la consapevolezza di un retaggio, una ricca eredità spirituale e culturale che poche nazioni possono vantare.


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