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Del Deo al Dis e Rizzi all’Aisi. I nuovi vicedirettori scelti da Meloni

L’ex ufficiale dell’Esercito prende il posto lasciato libero a piazza Dante da Valensise, diventato capo dall’agenzia interna. Qui il arriva come numero due l’attuale vicecapo della Polizia

Giuseppe Del Deo è il nuovo vicedirettore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, la struttura della presidenza del Consiglio dei ministri che coordina le due agenzie d’intelligence italiane. Un anno fa Del Deo era stato nominato vicedirettore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi), di cui era stato capo reparto per l’intelligence economico-finanziaria sotto la direzione di Mario Parente. Al suo posto arriva il prefetto Vittorio Rizzi, “mobiliere”, attuale vicecapo vicario della Polizia. Entrambi i provvedimenti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni decorreranno dal 2 settembre.

Del Deo, ex ufficiale dell’Esercito, prende il posto di Bruno Valensise, che da aprile ha assunto la direzione dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi) dopo il pensionamento di Parente, generale dei Carabinieri. Si completa così la squadra dei vicedirettori a Piazza Dante, dove il Dis è guidato dal 2021 dall’ambasciatrice Elisabetta Belloni (che è anche sherpa G7/G20 della presidente del Consiglio Giorgia Meloni): l’altro è il prefetto Alessandra Guidi, nominata tre anni fa. Tra gli altri nomi per il posto di Valensise circolava anche quello di Piero Burla, generale della Guardia di Finanza, a capo dell’Ufficio segretezza del Dis e in ottimi rapporti con la direttrice.

Il governo sarà chiamato a intervenire nuovamente sui vertici dell’intelligence nei prossimi mesi. Infatti sia Carlo De Donno, vicedirettore all’Aisi, sia Nicola Boeri, numero due all’Aise guidata da Giovanni Caravelli (l’altro vice è il generale Carlo Zontilli, entrambi nominati a febbraio dell’anno scorso), raggiungeranno l’età pensionabile alla fine dell’anno. La legge prevede la possibilità di una proroga del mandato anche oltre l’età della pensione.

C’è poi l’ipotesi che Belloni venga indicata dal governo come una dei due candidati al posto di commissario europeo che spetta all’Italia. Se così fosse e se la presidente Ursula von der Leyen dovesse optare per lei preferendola all’altro candidato (il nome più accreditato per il candidato uomo è quello del ministro Raffaele Fitto), allora potrebbe innescarsi un effetto a catena che interessa i vertici del Dis così come quelli delle agenzie.

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