Porti, gomme, linee aeree, sviluppo spaziale. Sono tanti i settori su cui la Turchia investe in Latinoamerica. Gli scambi bilaterali si sono moltiplicati 14 volte negli ultimi anni, grazie anche all’aiuto di nuove sedi diplomatiche
Da quando il presidente Recep Tayyip Erdogan è arrivato al potere, i legami tra la Turchia e i Paesi latinoamericani sono aumentati, specialmente negli ultimi anni. Le due regioni sono molto diverse dal punto di vista culturale e religioso, ma li accomuna un profondo interesse commerciale ed economico.
Infatti, gli scambi bilaterali si sono moltiplicati per 14 volte dal 2002 al 2023, passando da 950 milioni di dollari a 13.900 milioni di dollari, secondo i dati ufficiali del ministero di Affari esteri turco, riferiti in un reportage dalla Bbc. E solo in questi mesi del 2024 si è registrato un aumento di circa il 30% negli scambi commerciali.
Di tutta questa attività, più della metà sono importazioni di prodotti che dalla Turchia trovano mercato in America latina. Dai registri dell’Istituto di Statistica Turco (Tuik), il 62% sono importazioni della Turchia mentre il 38% sono esportazioni turche. Il deficit commerciale però è alto: 3.360 milioni di dollari, di cui 3.300 sono del Brasile. Il Paese con più surplus è il Panama (367,5 milioni di dollari).
L’interesse della Turchia per l’America latina (e anche per i Paesi caraibici) si evidenzia anche nel numero di imprese che operano sul territorio. “Alla fine del XX secolo non c’erano compagnie turche – sostiene la Bbc -. Alla fine degli anni ’90 è arrivata la prima, Kordsa – un fabbricante di gomme, corde e nylon – filiale di Sabanci Holding, che aprì la prima produzione a Buenos Aires, Argentina”.
Oggi ci sono più di 20 compagnie turche nella regione, principalmente del settore automobile, minerali e trasporti. La più importante è Yildirim Holding, che cominciò ad operare in El Salvador attraverso la filiale Yilport. È questo il principale investitore turco in Latinoamerica. Yildrim ha un grande progetto sull’estrazione di carbone in Colombia e sta investendo in Puerto Bolívar, Ecuador; Puerto Quetzal, Guatemala e Yilport Paita, Perù. Nuovi progetti sono in sviluppo in Venezuela ed El Salvador.
Un’altra impresa turca molto attiva in America latina è la Global Ports Holding, operativa in cinque porti dei Caraibi. Il produttore di nocciole Balsu Gida ha annunciato l’apertura di una fabbrica a Maule, in Cile, e il fornitore di energia Karpowership ha firmato un accordo di collaborazione con la petrolifera statale del Brasile, Petrobras.
Ad aprile, la più grande compagnia statale turca di difesa e telecomunicazioni Aselsan ha aperto il primo ufficio in America latina in Santiago del Cile, mentre le statali Turkish Aerospace Industries (Tai) e Invap dell’Argentina hanno siglato un accordo di cooperazione per lo sviluppo di tecnologia spaziale e per creare una serie di nuovi satelliti del joint venture Gstacom Space Technologies.
La linea turca Turkish Airlines offre voli diretti dal Messico, Brasile, Cuba, Colombia e Panama è una delle poche operative in Venezuela. Da dicembre del 2024 ci sarà il volo diretto dalla Turchia al Cile.
A stimolare l’aumento di questi accordi è sicuramente la presenza diplomatica della Turchia in Sud America, Centro America e i Caraibi. Negli ultimi 20 anni sono triplicate le rappresentanze diplomatiche con ambasciate in Argentina, Brasile, Ecuador, El Salvador, Repubblica Dominicana, Guatemala, Costa Rica, Cile, Colombia, Cuba, Messico, Panama, Nicaragua, Cile, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela.
Molto probabilmente ha contribuito all’aumento di questi investimenti l’impegno della Giunta di Rapporti Economici Esteri della Turchia (Deik), definita anche braccio della diplomazia commerciale, con circa 11 consigli imprenditoriali nazionali e uno regionale in America latina.