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Più diplomatici per il Piano Mattei. La proposta di Fratelli d’Italia

Il deputato Calovini e altri compagni di partito hanno presentato una risoluzione per impegnare il governo a rafforzare la rete nei Paesi coinvolti nel programma. Ecco le ipotesi sul tavolo. Il primo firmatario: “Aperti alle opposizioni per trovare convergenza”

Rafforzare la presenza della rete diplomatica e consolare, oltre che dell’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo, nei nove Paesi coinvolti del Piano Mattei è “fondamentale per garantire una presenza italiana capillare ed efficace, in grado di promuovere e facilitare la realizzazione degli obiettivi del Piano, supportando la crescita e la stabilità dei Paesi africani coinvolti”. È quanto si legge in una risoluzione presentata Fratelli d’Italia che verrà discussa oggi in commissione Esteri della Camera.

Il testo, primo firmatario il deputato Giangiacomo Calovini, sottolinea anche la necessità di cooperazione con gli altri Stati membri dell’Unione europea in Africa. Per questo prevede anche di impegnare il governo a “promuovere una diplomazia attiva e collaborativa che faciliti la realizzazione degli obiettivi del Piano Mattei, attraverso il supporto alla crescita economica, sociale e culturale dei Paesi africani coinvolti, considerato anche che la cooperazione con gli altri membri dell’Unione europea sarà essenziale per garantire un’azione sinergica e coerente nei confronti del continente africano, massimizzando l’impatto delle iniziative intraprese e favorendo un approccio integrato e concertato”.

La risoluzione, spiega Calovini a Formiche.net, sottolinea quanto Fratelli d’Italia e la maggioranza “credano nel Piano Mattei che, come sottolineato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni non è rivolto solo a questo governo, bensì al futuro, nell’interesse dell’Italia e dell’Africa”. Alla luce di ciò, questa risoluzione “vuole essere anche un’apertura nei confronti delle opposizione, affinché ci possa essere una convergenza su un tema così importante”, aggiunge.

Tante le ipotesi sul tavolo per rafforzare la presenza diplomatica italiana in Africa. Tra queste: formazione, valorizzazione delle sedi africane anche in termini di carriera dei funzionari e ampliamento dell’organico.

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