È stata pubblicata la versione aggiornata della Global exploration map, il documento con il quale la comunità scientifica internazionale indica i prossimi passi che l’essere umano dovrà compiere. Non solo scienza però, lo spazio porta anche crescita economica e cooperazione internazionale
“L’esplorazione spaziale è un faro per il potenziale umano. Risponde all’innato desiderio dell’umanità di avventurarsi e scoprire ciò che si trova oltre frontiere conosciute. Nonostante le sfide, il desiderio di esplorare porta benefici alla società in molti modi.”
Così si apre il primo capitolo della Global exploration map (Ger) redatta dall’International space exploration coordination group (Isecg), giunta all’edizione 2024. La Ger, periodicamente aggiornata, funge da roadmap per dare una visione unitaria ai progressi nel campo dell’esplorazione spaziale di lungo periodo, con un orizzonte temporale che arriva fino al 2050. Orbita terrestre bassa, Luna e Marte (in quest’ordine) sono i principali obiettivi del gruppo di coordinamento delle principali agenzie spaziali del mondo. Il documento sottolinea l’importante interconnessione tra economia ed esplorazione spaziale, laddove una maggiore spinta verso quest’ultima implica non solo maggiori investimenti, ma anche le opportunità derivanti dalla commercializzazione delle rotte. Dall’exploitation dei materiali contenuti negli asteroidi alle innovazioni tecnologiche per il volo spaziale, passando per lo sviluppo di nuove tecnologie.
A piccoli (robotici) passi
Ogni ulteriore spinta umana nel sistema Solare necessita di un’avanguardia robotica che tasti (letteralmente) il terreno in vista dell’arrivo di missioni con equipaggio umano. Per questo, in gergo tecnico, si parla di due tipi di esplorazione spaziale: l’esplorazione robotica e l’esplorazione umana. L’invio di mezzi robotici permette di raccogliere dati e campioni, mappare la superficie e anche predisporre strumentazione che possa essere in seguito utilizzata dagli astronauti. È stato così per mandare gli astronauti prima nell’Orbita terrestre bassa e poi sulla Luna, sarà (ed è già) così anche per Marte. Il pianeta rosso costituisce il grande obiettivo intermedio del secolo, con i piani che prevedono il primo invio di astronauti intorno al 2040. Tuttavia, prima che si arrivi al fatidico momento in cui l’essere umano diventerà ufficialmente una specie biplanetaria, è prevista la colonizzazione della Luna. Niente città-alveare fantascientifiche, ma vere e proprie missioni dedicate alla costruzione di moduli abitativi sul suolo lunare, oltre a tute Eva (Extra-vehicular activity), mezzi ruotati per l’esplorazione della superficie e soluzioni per la produzione di energia dal ghiaccio che sappiamo trovarsi sulla Luna. Le missioni Artemis prevedono di condurre queste attività nei prossimi anni e le stesse serviranno da prova generale per la pianificazione delle missioni marziane.
La linea temporale tracciata dalla Ger, benché indicativa, ci aiuta ad avere non solo una prospettiva circa il futuro dell’esplorazione spaziale, ma anche una misura del valore delle attività attuali le quali, oltre ad arricchire la nostra conoscenza dell’Universo, fungono da catalizzatori per la competizione industriale e la cooperazione internazionale. Con diverse agenzie spaziali emergenti e sempre più attori nel mercato dei voli spaziali, il futuro del viaggio spaziale a lungo termine si fonde col futuro a breve e medio termine della cooperazione tra Stati e aziende.
I successi dell’Agenzia spaziale italiana
L’Isecg è un forum internazionale che vede la partecipazione di 27 agenzie spaziali da tutto il mondo e che si occupa di condividere piani e scoperte, nonché di fornire il framework per ulteriori programmi e missioni inter-agenzia. L’Asi, qui rappresentata da Marino Crisconio, Silvia Ciccarelli e Simone Pirrotta, è membro fondatore nonché tra i principali contributor del forum dove, anche in quota Esa, partecipa a progetti come il pacchetto Prospect per l’analisi del sottosuolo e l’Earth Moon Mars Project per l’utilizzo della superficie lunare per l’osservazione della Terra e la sperimentazione di nuove strumentazioni. Inoltre, l’Asi sta lavorando a un suo progetto per il Lunar robotic mission simulation and control center, il quale servirà per convalidare le scoperte sul satellite e per l’implementazione di iniziative future.