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Migranti, Ucraina e Gcap. Di cosa parleranno Meloni e Starmer

Il premier britannico, oggi a Washington, lunedì sarà ricevuto a Villa Doria Pamphilj. In agenda i piani per affrontare gli sbarchi, il sostegno militare a Kyiv e il futuro del progetto per il jet di sesta generazione

Dopo il viaggio a Washington per incontrare il presidente americano Joe Biden, il neo primo ministro britannico Keir Starmer è atteso a Roma domenica. Lunedì incontrerà Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, a Villa Doria Pamphilj. Secondo il quotidiano conservatore britannico Telegraph, Starmer sarebbe interessato a conoscere i dettagli dei piani dell’Italia nell’affrontare la crisi migratoria. Il governo italiano ha infatti dichiarato di aver ridotto di oltre la metà gli arrivi di migranti attraverso le rotte del Nord Africa quest’anno. Il contrasto all’immigrazione clandestina è uno dei temi dell’accordo di copertone bilaterale rafforzata siglata dai due governi un anno e mezzo fa (all’epoca al numero 10 di Downing Street c’era il tory Rishi Sunak).

Il quotidiano britannico, che sente molto il tema dell’immigrazione, ricorda che l’Italia raggiunto un accordo simile a quello stipulato dal Regno Unito con la Francia, pari a 490 milioni di sterline, per pagare agenti di polizia e forze di frontiera supplementari per fermare le imbarcazioni in partenza dalla Tunisia e dalla Libia. Ma sottolinea anche che “in modo più controverso” il governo Meloni ha anche decretato che le navi di soccorso delle ong possono raccogliere i migranti solo da un’imbarcazione alla volta. Non possono rimanere in mare alla ricerca di altre imbarcazioni, ma devono dirigersi verso il porto sicuro più vicino fornito dalle autorità italiane. “Spesso si tratta di porti del nord Italia, come Genova o Ancona, che impediscono alle navi di effettuare altri salvataggi di migranti per giorni”, ricorda il giornale citando poi anche l’intesa tra Italia e Albania per inviare i richiedenti asilo al Paese balcanico e trattare le loro domande lì. “Si tratta di una soluzione diversa da quella adottata dai conservatori per il Ruanda, che prevedeva la deportazione dei migranti in cerca di asilo nello Stato dell’Africa centrale senza alcun diritto di ritorno nel Regno Unito”. A luglio, il premier Starmer aveva aperto la porta a una “delocalizzazione” del trattamento delle richieste di asilo da parte del Regno Unito, sottolineando però che l’obiettivo principale della Comunità politica europea è la lotta alle bande di trafficanti di esseri umani.

Sull’agenda dei leader, due figure molto diverse a cui servirà tempo per conoscersi dopo la forte intesa anche personale tra Meloni e Sunak, ci sono anche l’Ucraina e il Global Combat Air Programme, il progetto dei due Paesi con il Giappone per lo sviluppo del jet di sesta generazione. Sul primo dossier c’è il tema principale dell’incontro odierno alla Casa Banca, ovvero il via libera all’Ucraina all’utilizzo delle armi fornite per colpire il territorio russo: il governo italiano continua a dirsi contrario per quanto riguarda le armi da esso fornite. Sul secondo dossier c’è la questione dell’impegno del nuovo governo laburista a Londra e l’ipotesi di allargamento a un quarto attore (come potrebbe essere l’Arabia Saudita). Atteso anche un passaggio sul G7, di cui l’Italia è presidente di turno quest’anno.

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